Nel vuoto estivo i tre militi di CasaPound Bologna di solito si allargano. Una volta lo facevano con il pretesto del Tibet. Qualche giorno fa, invece, hanno appiccicato di notte i soliti manifesti sul precariato e contro Equitalia in via Stalingrado, sui due lati del ponte dell’Unipol e in via dei Lamponi, dove è apparsa anche una scritta ZIPPO LIBERO sul muro della Coop.
Ma una volta i giornali di regime elogiavano i loro sprazzi di genio creativo: le palline nelle fontane e i parchimetri incappucciati in sacchi neri. Ora gli squadristi del terzo neurone non hanno più alcuna risonanza nemmeno in cronaca locale, se non fosse per gli omicidi xenofobi, le faide interne, le spedizioni punitive e il circo Alemanno (1, 2, 3)…
veramente ne ho staccato almeno una ventina
caccapound fuori dalla storia
Loro intanto continuano la XXXXXXXX. Noi invece siamo tutti in vacanza