C’è chi fa osservare che la cultura politica di Beppe Grillo ha alcune consonanze con quella dei neofascisti: ad esempio le frasi sessiste, le prese di posizione xenofobe, la fandonia del signoraggio bancario…
Tuttavia, fa piacere che gran parte del Movimento 5S si sia sollevato contro la legittimazione degli squadristi del terzo millennio di CasaPound. Qualche aderente se ne è uscito dal Movimento 5S (qui e qui).
Altri hanno scritto comunicati antifascisti per denunciare la manipolazione compiuta da CasaPound, come il M5S di San Mauro Torinese: «Con il video fatto girare dagli esponenti del partito Casapound Italia, contenente frasi (incomplete) di Beppe Grillo, tentano di legittimarsi usando la popolarità del nostro movimento».
Insomma, dopo Capitan Harlock, Che Guevara, Luciano Bianciardi, Corto Maltese, Rino Gaetano, Peppino Impastato e Madre Teresa di Calcutta, si tratterebbe dell’ennesimo tentativo neofascista di strumentalizzare una qualsiasi icona mediatica per coprire il vuoto e nascondere le mazze tricolori?
Certo è che l’antifascismo «costituzionale» dichiarato dal Movimento 5S non può bastare. Senza una trasformazione radicale degli assetti economici e sociali in senso egualitario e antiautoritario, il fascismo resterà una possibilità aperta in tutt’Europa: non una terribile e remota parentesi del Novecento, ma una minaccia che incombe sull’avvenire.
“Altri hanno scritto comunicati antifascisti per denunciare la manipolazione compiuta da CasaPound,”
manipolazione per modo di dire. Neppure nella “smentita” della “balla del giorno” Grillo dice di essere antifascista e quindi che i fascisti del terzo millennio devono restare nelle fogne, anzi, si limita a dire che non si allea coi Cpini, ma ribadisce che il suo movimento è aperto a tutti quelli che ne seguono i principi, e visto che tra questi l’antifascismo non c’è, i fasci possono entrare tranquillamente