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[BO] Il sindaco Merola alla frutta invoca una stretta sulla «sicurezza»

Privi di una cultura politica, soppiantata dalla frettolosa liquidazione del loro passato, e incapaci di pensare una società diversa da quella attuale, i DS sono da anni alla frutta. Come gli ignavi danteschi, vanno dove li porta il vento.

Ora sono tornati «innocenti»: convinti di aver raggiunto finalmente la verità trasparente (pura e, manco a dirlo, semplice…) della realtà «concreta», senza «ideologie», super partes, «ragionano» alla giornata in vista di quello che Marx nella Miseria della Filosofia chiamava «l’effetto del momento».

Mentre le grandi banche globali si entusiasmano per l’avvento di Grillo in Italia e si moltiplicano i consiglieri del nuovo Principe, ecco il sindaco Virginio Merola che invoca una nuova campagna securitaria e «chiama» PdL e Lega Nord «a mettere da parte le divisioni». Sulla sicurezza, dice, «occorre un cambio di passo» e «ulteriori iniziative allo scopo di ridurre la violenza in tutte le forme in cui si può manifestare».

Subito ha esultato l’ex missino e squadrista del FUAN, ora simpatizzante di CasaPound, avvocato e consigliere del PdL Michele Facci:

«È una semisvolta. Il sindaco parla di nuove proposte, nuove azioni, ha deciso di coinvolgere tutti i gruppi e le associazioni di categoria. Ne siamo contenti, se il cambio di passo ci sarà non mancherà il nostro contributo».

Dà la stura alla solita aggressività xenofoba anche Manes Bernardini della Lega Nord, quello che si è fatto la villa abusiva e che vorrebbe mettere la taglia per la cattura di chi delinque:

«Finalmente una delle criticità della città verrà messa al centro di un tavolo di confronto tra maggioranza e opposizione. Il problema sicurezza non è rimandabile e va affrontato urgentemente, insieme a quello dell’invasione di rom e zingari».

È noto che le campagne securitarie sono l’ultima spiaggia dei sindaci falliti o corrotti. Come la «sicurezza» del sindaco Alemanno a Roma, che ha portato a un incremento di violenze, abusi di potere, razzismo, aggressioni e ruberie…

Ma se ognuno mette la sua taglia, perché non metterla anche sui seminatori d’odio sociale? su chi usa il razzismo per fare un po’ di carriera e rubare un po’ di più? su un ceto dirigente fallito, bugiardo e grottesco che ha abusato troppo a lungo della pazienza della gente?

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