Dopo aver dichiarato guerra all’India purtroppo i militi felsinei di CasaPound non sono ancora partiti per i mari del Kerala, ma continuano a grattarsi i loro pruriti antisemiti e razzisti chiusi nella loro comoda sede di via Malvolta.
Così, sabato 6 aprile alle 17.00 ospiteranno il solito Andrea Lombardi per il consueto panegirico di «Bagatelle per un massacro» di Louis-Ferdinand Céline.
Certo, Céline è un «grande scrittore», ma la morale che i neonazisti come Andrea Lombardi ne ricavano è sempre la stessa: un ammiccamento storicizzato – ma in fondo complice e sorridente – all’antisemitismo, e un’apologia del Nazionalismo più retrivo e autoritario come forma presunta di anticapitalismo.
Ecco l’Andrea Lombardi pensiero:
«Per Céline la gioventù si era come rammollita e pensava più ai suoi diritti che non ai doveri che ha verso la Nazione. Una bestia nera di Céline era la Rivoluzione francese, quella che dà tutti i diritti e nessun dovere».
«Non c’è suono più struggente di quello della fanteria che marcia, spossata. L’uomo è un animale da fanteria».
Che pena, eh? Sempre le stesse cose. Sempre la solita cultura omicida fondata sul vuoto. Non passeranno. Né ora né mai.