«Sono razzista e me ne vanto». Le gesta, ostentate su Facebook, di un agente della Polizia municipale di Bologna. Più dettagli su Zic.
Pare ci sia stata una gran levata si scudi, ma rigorosamente secondo la più classica dottrina della singola «mela marcia».
E la questione è sempre la stessa, come dichiara il capogruppo del Pd in Comune Francesco Critelli: «il comportamento scellerato di questo singolo rischia di ingenerare nella popolazione un giudizio complessivo che invece noi dobbiamo sforzarci di evitare». Si tratta insomma del solito invito all’ipocrisia: «fai pure, ma che non si sappia». Vedi ancora Zic.
Resta il fatto che dal 2001 in poi, da Carlo Giuliani in poi, le «forze dell’ordine» hanno ricevuto un’implicita «licenza di uccidere» e una tacita «licenza di torturare», tanto che un sindacato di polizia come il COISP può solidarizzare con gli assassini di Aldrovandi…
E resta pure il fatto che, per quel poco di verità che è emerso in alcuni casi, molte ombre permangono su tante «violenze di Stato» e su tanti «omicidi di Stato». Basti il nome di Marcello Lonzi, morto in carcere con 8 costole rotte e 2 buchi in testa per… un infarto.