È cominciata ieri a Bologna la fase dibattimentale del processo contro ventuno attiviste e attivisti anarchici – alcuni dei quali avevano partecipato anche al percorso dell’Assemblea Antifascista Permanente – accusati di aver organizzato o partecipato a una presunta «associazione a delinquere con finalità eversive», ma senza incriminazione per reati specifici. Ieri infatti si è parlato soprattutto di volantinaggi, presidi, striscioni, scritte sui muri, «imbrattamenti».
Si tratta di un processo che in realtà persegue le idee e non fatti concreti, reintroducendo surrettiziamente una sorta di reato d’opinione.
In Europa la libertà di opinione e il diritto di resistenza sono stati sanciti nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Per questo è importante presenziare alle udienze. Qui il calendario delle prossime sedute.