«Stendi il tuo nemico, lascialo a terra sanguinante». La voce rauca del cantante di «Discriminazione Oi!» sembra profetica all’indomani del tentato omicidio di un 27enne «colpevole» di portare tatuaggi e piercing.
Troppo alternativo o, come amano definirlo copiando il gergo dei loro camerati romani, «zecca» per lasciarlo in piedi. A colpirlo con un fendente al polmone, durante un’aggressione di sei contro uno, dei giovani neofascisti torinesi. Se oggi il 27enne è vivo lo si deve solo al caso, perché la lama è stata usata per uccidere. Leggi tutto su Nuova Società.