È importante ricordare chi si è battuto contro l’oppressione, l’autoritarismo, il fascismo. Altre brevi biografie qui…
Carlo Alberto Tresca (Sulmona, 9 marzo 1879 – New York, 11 gennaio 1943)
«Tra i meno settari tra i rivoluzionari, egli giudicava gli uomini per il modo in cui agivano, non per la bandiera alla quale prestavano obbedienza» [N. Pernicone]
Di famiglia benestante in dissesto, è iniziato alla politica nella natale Sulmona (AQ) come redattore del socialista «Il Germe». Condannato per diffamazione, nel 1904 approda a Filadelfia (USA), dove diventa direttore de «Il Proletario» per poi avvicinarsi all’azione diretta dell’Industrial Workers of the World scrivendo su «La Voce del Popolo» e fondando «La Plebe». Nel 1910 avvia «L’Avvenire» e intensifica la sua attività di organizzatore negli scioperi di Lawrence (1912), Paterson (1913) e Mesabi Range (1916). Per il console è autore di un’«atroce settimanale campagna diffamatoria contro Casa Savoia, il R. Esercito e le patrie istituzioni». Scampato all’ergastolo, nel 1917 trasforma «Il Martello» in uno dei periodici più impegnati contro il fascismo e le sue propaggini oltreoceano. Osservatore critico della Russia bolscevica si schiera apertamente contro Stalin. Si oppone nettamente alle posizioni antiorganizzatrici portate avanti dagli anarchici de «L’Adunata dei Refrattari». Attivo nel supporto ai combattenti in Spagna e poi all’esilio antifascista è contro tanto all’egemonia comunista quanto alla tarda conversione dei vecchi sostenitori del fascio. Assassinato in circostanze misteriose forse dai comunisti, forse dai fascisti con l’aiuto della mafia.