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Neonazisti & benpensanti in un’Europa sempre più nera

Sempre più in Europa si profila un conflitto civile che non deve trovarci impreparati. Già da oltre un decennio cresce ovunque una marea nera di violenze nazionaliste e ciò dovrebbe farci anzitutto comprendere che il nazifascismo non è stato un incidente di percorso nel luminoso cammino dell’Europa, ma ha profonde, insondate radici nella cultura europea, ed è un fenomeno che potrebbe dunque ripetersi con pari violenza, pur in forme nuove e aggiornate.

Oggi la destra parla di «sessismo islamico» proprio mentre non passa giorno in Italia che non vi siano violenze e femminicidi in famiglia, spesso spiegati dai media con sottili analisi psicologiche per la pace della buona borghesia benpensante…

Vedi:
In Germania la cultura dello stupro non è stata importata: è sempre esistita, di Stefanie Lohaus e Anne Wizorek
#Colonia – contro l’uso razzista del corpo delle donne, di Margherita
La violenza contro le donne a Colonia non c’entra con l’immigrazione, di Dinah Riese

Allo stesso modo, oggi la destra parla di «bullismo islamico» proprio mentre non passa giorno in Italia senza che una sguaiata cultura nazionalista promuova lo scadimento umano e la violenza senza senso dei più giovani. In Italia un ragazzo su tre ha subito atti di bullismo…

In Germania, dopo mesi di attentati contro i centri di accoglienza, adesso i neonazisti sono passati ai pogrom razzisti e alla «caccia allo straniero» nei quartieri di periferia. A Colonia ci sono stati pestaggi organizzati dall’estrema destra sui social network. A Lipsia un gruppo di neonazisti e di hooligan ha incendiato e devastato diversi negozi gestiti da immigrati nel quartiere di Connewitz. E quattro militanti del gruppo neonazista «Oldschool Society» sono stati arrestati mentre pianificavano attentati contro moschee e centri di accoglienza per i profughi.

Intanto pare che 372 neonazisti tedeschi siano passati in clandestinità. A metà settembre risultavano 450 mandati di arresto contro 372 estremisti di destra per omicidi, aggressioni, rapine, frodi e furti. Ma la polizia non li ha arrestati e vi è l’ipotesi che si siano organizzati in bande armate. Potrebbe così riprodursi il caso del gruppo «Clandestinità Nazionalsocialista» (NSU) scoperto nell’autunno del 2011 dopo che aveva assassinato almeno dieci persone di origine straniera fra il 2000 e il 2010 e compiuto attentati dinamitardi in varie città tedesche.

Nel 2011 si scoprì che i servizi segreti tedeschi conoscevano benissimo la cellula neonazista in clandestinità. Sapevano cosa faceva e che aveva già ucciso. Ma non li hanno fermati. Addirittura li avrebbero sovvenzionati come informatori…

E in Germania il neonazismo diventa un fenomeno sempre più radicato e inquietante anche nelle zone rurali.

Oggi la devastazione cresce in ogni angolo del mondo e presto potremmo trovarci a fare i conti con un’Europa ancor più cupa e terribile di quella attuale.

Ora e sempre resistenza!

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