Nel tentativo di vivacizzare una campagna elettorale punteggiata solo di svastiche e razzismo, ecco che l’acida signora FASCISTA Lucia Borgonzoni – ops! non siamo noi ad aver scritto la parola «fascista» col rischio di una querela borgonzoniana!… è stato certamente un hacker… o forse un cracker andato di traverso – ha invitato per un comizio in Piazza Galvani il 28 maggio un ex dirigente dello squadrismo FASCISTA divenuto poi clown di professione e provocatore da talk show, Ignazio La Russa detto «La Rissa», sperando in un po’ di pubblicità elettorale in forma di pittoresche contestazioni.
E l’acida signora FASCISTA Lucia Borgonzoni – deve essere lo stesso hacker che affligge anche la presidente di quartiere Ilaria Giorgetti! – cerca di ottenere un analogo effetto pubblicitario con l’ennesima visita del ducetto Matteo Salvini giovedì 26 maggio in città per la presentazione di un suo «libro». All’apparenza sembra un libro, ma in realtà tutto quello che Salvini tocca, anche un libro, si trasforma in squadrismo e vittimismo aggressivo…
In realtà non c’è alcun dibattito sulla città perché non c’è nulla da dire. Oggi in tutt’Europa neofascisti e neonazisti servono ai ceti dirigenti di ogni colore per ridefinire lo spazio pubblico in chiave di maggior autoritarismo e sfruttamento.
Basti dire che poco prima di finire con la Lega Nord, CasaPound ci aveva provato col PD: incontri pubblici nei circoli dei giovani democratici, indicazioni di voto a favore del PD, foto ricordo tutti insieme, partecipazione di esponenti PD e SEL a dibattiti in sedi neofasciste…
Senza contare il fenomeno dei fasciodem: 1, 2, 3… E Bologna non fa eccezione.
Eia eia alla larga!
Ormai bastano un po’ di camionette della polizia a far notizia: 12 leghisti, 10 guardie del corpo, nessun discorso, centro chiuso al traffico, vuoto spinto. Una cosa ridicola. Sono davvero messi male!