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Nasce l’«Osservatorio per la libertà di ricerca sui fascismi di ieri e di oggi»

Osservatorio per la libertà di ricerca sui fascismi di ieri e di oggi

(English and French below)

In Italia da alcuni anni la ricerca storica e delle scienze sociali è insidiata dal fenomeno crescente di citazioni a giudizio e querele per diffamazione da parte di soggetti motivati da avversione ideologica o miranti a ottenere cospicue somme a titolo di risarcimento.

In particolare, questo fenomeno riguarda chi studia i fascismi, trovandosi inoltre – in non rare occasioni – oggetto di intimidazioni da parte di esponenti di formazioni politiche e/o culturali ispirate in vario modo al mussolinismo.

Si tratta di una strategia giudiziaria determinata da valutazioni ideologiche e di nessun rischio per i promotori poiché, anche quando (come accade nella maggioranza dei casi) dopo anni di istruttoria il giudice archivierà il fascicolo, essi avranno comunque conseguito l’obiettivo di provocare fastidi, preoccupazioni e perdite di tempo a intellettuali sgraditi.

Diversi studiosi collocati su posizioni antifasciste e democratiche sono bersagliati – per essersi occupati (in libri, articoli, tesi, ricerche…) della storia e dell’attualità dei movimenti di matrice fascista – da minacce, intimidazioni, querele, citazioni a giudizio.

Si tratta di situazioni che, valutate complessivamente, hanno una precisa valenza politica e investono il diritto alla libertà di ricerca e di espressione, garantiti sia dalla Costituzione della Repubblica italiana sia dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (2012/C 326/02): Le arti e la ricerca scientifica sono libere. La libertà accademica è rispettata (art. 13). Crediamo nell’importanza di questo diritto e rivendichiamo la libertà di ricerca e di espressione contro ogni forma di intimidazione, inclusa l’autocensura.

All’interno di un contesto preoccupante per vari altri soggetti, il costituendo Osservatorio intende concentrarsi sulle peculiari problematiche incontrate da studiosi del mondo contemporaneo interessati a fenomeni sociali, storici e politici legati a fascismo, nazismo, radicalismo di destra, razzismo.

In particolare, ci si propone di:

– censire il fenomeno (quante querele e denunce, mappatura dei processi in corso, quali forme intimidatorie e minacce, iter e conclusione delle varie iniziative) in un Osservatorio permanente via via aggiornato;

– comprendere le motivazioni che spingono i giudici a procedere nelle varie fasi di giudizio invece di archiviare immediatamente iniziative spesso pretestuose;

– condividere le linee di difesa degli avvocati e verificare la possibilità di assistenza legale in condizioni ottimali;

– confrontarci sul rapporto autori-editori dinanzi ad azioni legali;

– creare una rete di solidarietà per chi è minacciato e/o denunciato;

– costituire una banca-data delle sentenze;

– raffrontare la situazione italiana con quella europea, per verificare se e come in altri contesti si manifesta l’offensiva giudiziaria e paragiudiziaria contro gli studiosi di fascismi e neofascisti.

Diffondiamo questo appello con preghiera di segnalazione a persone potenzialmente interessate, affinché aderiscano all’Osservatorio e contribuiscano alla raccolta di informazioni.

Indirizzo email per invio di materiali e/o richiesta di informazioni:

osserva.fascismo@gmail.com

7 Settembre 2016

Segreteria organizzativa:
Mimmo Franzinelli, Fondazione Rossi-Salvemini, Firenze
Maddalena Gretel Cammelli, Ecole des hautes études en sciences sociales, Parigi

Adesioni:
Richard J.B. Bosworth, Università di Oxford
Lynda Dematteo, l’Institut Interdisciplinaire d’Anthropologie du Contemporain, Parigi
Giovanni De Luna, Università degli studi di Torino
Marcello Flores, direttore scientifico Insmli, Milano
Giovanni Focardi, Università di Padova
Chiara Frugoni, storica
Alessandro Giacone, Università di Grenoble
Douglas Holmes, Binghampton University
Nicola Labanca, Università di Siena
Marina Lalatta Costarbosa, Università di Bologna
Sergio Luzzatto, Università di Torino
Marie-Anne Matard-Bonucci, Université Paris 8
Santo Peli, Università di Padova
Irene Piazzoni, Università statale di Milano
Bruno Pischedda, Università di Milano
John Pollard, Università di Cambridge
Pier Paolo Poggio, direttore Fondazione “Micheletti”, Brescia
Marcello Psaro, avvocato specializzato sulla diffamazione a mezzo stampa
Karl Heinz Roth, Stiftung Sozialgeschichte des 20.Jahrhunderts, Brema
Elisa Signori, Università di Pavia
Marta Verginella, Università di Lubiana
Anna Luisa Vinci, presidente Istituto storico movimento liberazione Friuli Venezia Giulia

* * *

 

The monitor on the freedom of research into fascism of past and present

For some years in Italy the freedom of historical and social science research has been threatened by the rising phenomenon of recourse to lawsuits especially for defamation, undertaken by people aiming to obtain large sums of money in compensation and often motivated by ideological rancour.

This phenomenon is especially common in regard to those who study fascism, who, on more than one occasion, have found themselves the object of intimidation from exponents of political and/or cultural groups inspired by some version of Mussolinism.

We are talking about a legal strategy driven by ideology and undertaken at no risk to its sponsors since, even when (as is most often true) after years before the courts, the proceedings are shelved by the judges. This process, however, will have caused annoyance, worry and a loss of time to those intellectuals unlucky enough to be involved.

Many researchers with Anti-fascist and democratic beliefs, when working on books, articles, theses, simple research, have been targeted by threats, intimidation, claims of defamation and other legal proceedings.

Taken as a whole, a system exists with a clear political purpose to attack the freedom of research and expression as guaranteed by the Italian Constitution and by the Charter of fundamental rights of the European Union (2012/C 326/02): the arts and scientific research shall be free of constraint. Academic freedom shall be respected (art.13). We believe in the importance of these rights and demand that the freedom of research and expression be asserted over any form of intimidation, including self-censorship.

There are plenty of other preoccupying issues here. But the Monitor will concentrate on the peculiar problems met by students of political, social and historical aspects of the contemporary world as represented by fascism, Nazism, the radical right and racism.

In particular, we propose:

– To collect details of the matter in a permanent Monitor that will be brought regularly up to date.  It will tabulate defamation cases and map current trials and other forms of intimidation and threat through to their conclusion.

– To explore the motives which drive judges to proceed in these cases, rather than immediately shelving them as often plainly presumptuous.

– To share the angles taken by the defence in such cases and publish detail how the best legal assistance can be found.

– To explore the relationship between publishers and authors in regard to legal matters.

– To create a network of solidarity for those who are threatened and/or denounced.

– To set up a data-base of sentences in these cases.

– To compare the Italian situation with that elsewhere in Europe in order to chart if and how a legal and paralegal offensive is operating against students of fascism and neofascism.

We are distributing this statement with the request that you pass it on to others who may be interested in it. We shall be happy for them also to join the Monitor and add to our collection of information.

Email address for reference, sending documents or asking for information:
osserva.fascismo@gmail.com

7 September 2016

Segreteria organizzativa:
Mimmo Franzinelli, Fondazione Rossi-Salvemini, Firenze
Maddalena Gretel Cammelli, Ecole des hautes études en sciences sociales, Parigi

Adesioni:
Richard J.B. Bosworth, Università di Oxford
Lynda Dematteo, l’Institut Interdisciplinaire d’Anthropologie du Contemporain, Parigi
Giovanni De Luna, Università degli studi di Torino
Marcello Flores, direttore scientifico Insmli, Milano
Giovanni Focardi, Università di Padova
Chiara Frugoni, storica
Alessandro Giacone, Università di Grenoble
Douglas Holmes, Binghampton University
Nicola Labanca, Università di Siena
Marina Lalatta Costarbosa, Università di Bologna
Sergio Luzzatto, Università di Torino
Marie-Anne Matard-Bonucci, Université Paris 8
Santo Peli, Università di Padova
Irene Piazzoni, Università statale di Milano
Bruno Pischedda, Università di Milano
John Pollard, Università di Cambridge
Pier Paolo Poggio, direttore Fondazione “Micheletti”, Brescia
Marcello Psaro, avvocato specializzato sulla diffamazione a mezzo stampa
Karl Heinz Roth, Stiftung Sozialgeschichte des 20.Jahrhunderts, Brema
Elisa Signori, Università di Pavia
Marta Verginella, Università di Lubiana
Anna Luisa Vinci, presidente Istituto storico movimento liberazione Friuli Venezia Giulia

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Observatoire pour la liberté de la recherche sur les fascismes d’hier et d’aujourd’hui

En Italie, depuis certaines années, la recherche en histoire et en sciences sociales est menacée par le phénomène croissant des assignations en justice pour cause de diffamation par des demandeurs motivés par des raisons idéologiques ou cherchant à obtenir des sommes importantes à titre de compensation.

En particulier, ce phénomène affecte ceux qui étudient les fascismes, qui font en outre – plus souvent qu’on ne le croit – l’objet d’intimidations de la part de sympathisants de formations politiques et/ou culturelles inspirées de diverses manières par la doctrine mussolinienne.

Il s’agit d’une stratégie judiciaire déterminée par des raisons idéologiques et qui ne présente aucun risque pour les promoteurs puisque, même si (dans la plupart des cas), après des années d’enquête, le juge classera l’affaire, ceux-ci auront quand même atteint l’objectif de causer des ennuis, des soucis et d’avoir fait perdre du temps à des chercheurs dont ils n’apprécient pas les travaux.

Plusieurs chercheurs défendant des positions antifascistes et démocratiques, pour s’être occupés (dans des livres, articles, thèses, recherche …) de l’histoire et de l’actualité des mouvements de matrice fasciste sont pris pour cible par des menaces, des intimidations, des poursuites, des assignations en justice.

Ces situations, prises dans l’ensemble, ont une signification politique précise et mettent en cause le droit à la liberté de recherche et d’expression, garantie par la Constitution Italienne, et par la Charte des Droits Fondamentaux de l’Union Européenne (2012/C 326/02): Les arts et la recherche scientifique sont libres. La liberté académique est respectée (art.13). Nous croyons à l’importance de ce droit et nous exigeons le respect de la liberté de recherche et d’expression contre toute forme d’intimidation, y compris l’autocensure.

Dans un contexte préoccupant sur divers autres sujets, cet Observatoire entend se consacrer aux problèmes spécifiques rencontrés par les chercheurs du monde contemporain intéressé par les phénomènes sociaux, historiques et politiques liés au fascisme, au nazisme, à l’extrémisme de droite, au racisme.

En particulier, il se propose de:

– cerner le phénomène (nombre de poursuites et de plaintes, cartographie des procès en cours, formes d’intimidation et de menace, déroulement et conclusion des divers procès) par un Observatoire permanent progressivement mis en place;

– comprendre les raisons qui poussent les juges à procéder aux divers stades de jugement au lieu de classer immédiatement des initiatives souvent spécieuses;

– partager les lignes de défense des avocats et évaluer la possibilité d’une aide juridique dans des conditions optimales;

– partager les expériences sur la relation auteur-éditeur face à des actions en justice;

– créer un réseau de solidarité pour ceux qui sont menacés et/ou assignés en justice;

– mettre en place une banque de données des arrêts;

– comparer la situation de l’Italie à celle des autres pays européens afin de voir si et comment se manifeste l’offensive judiciaire et parajudiciaire dans d’autres contextes contre les chercheurs des fascismes et des néo-fascistes.

Nous diffusons cet appel avec prière de le signaler aux personnes potentiellement intéressées, pour qu’ils puissent adhérer à l’Observatoire et contribuer à la collecte d’informations.

Contact e-mail pour envoyer des dossiers et/ou demander informations:
osserva.fascismo@gmail.com

7 Septembre 2016

Segreteria organizzativa:
Mimmo Franzinelli, Fondazione Rossi-Salvemini, Firenze
Maddalena Gretel Cammelli, Ecole des hautes études en sciences sociales, Parigi

Adesioni:
Richard J.B. Bosworth, Università di Oxford
Lynda Dematteo, l’Institut Interdisciplinaire d’Anthropologie du Contemporain, Parigi
Giovanni De Luna, Università degli studi di Torino
Marcello Flores, direttore scientifico Insmli, Milano
Giovanni Focardi, Università di Padova
Chiara Frugoni, storica
Alessandro Giacone, Università di Grenoble
Douglas Holmes, Binghampton University
Nicola Labanca, Università di Siena
Marina Lalatta Costarbosa, Università di Bologna
Sergio Luzzatto, Università di Torino
Marie-Anne Matard-Bonucci, Université Paris 8
Santo Peli, Università di Padova
Irene Piazzoni, Università statale di Milano
Bruno Pischedda, Università di Milano
John Pollard, Università di Cambridge
Pier Paolo Poggio, direttore Fondazione “Micheletti”, Brescia
Marcello Psaro, avvocato specializzato sulla diffamazione a mezzo stampa
Karl Heinz Roth, Stiftung Sozialgeschichte des 20.Jahrhunderts, Brema
Elisa Signori, Università di Pavia
Marta Verginella, Università di Lubiana
Anna Luisa Vinci, presidente Istituto storico movimento liberazione Friuli Venezia Giulia

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One Response

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  1. Gregorio Carboni Maestri, Ph.D. says

    Aderisco