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Non solo a Fermo…

Non solo a Fermo, ma anche ad Aosta tre militanti di CasaPound – il 25enne Valerio Aiello, il 23enne Alessandro Conti e il 25enne Erik Saderi – hanno provocato e pestato un ragazzo nordafricano, proprio come nel caso di Emmanuel.

Aiello avrebbe colpito con un violento calcio alla testa, dopo una rincorsa, il ragazzo quando era già caduto a terra. Per Conti e Saderi l’aggravante è di aver usato transenne e cavalletti in ferro. Un’aggressione a freddo, motivata solo dal razzismo.

Per fortuna, si è trattato solo di un tentato omicidio. Così i neofascisti hanno patteggiato e non hanno dovuto subire alcuna sanzione. Anzi, secondo i loro avvocati, «non c’è ammissione di colpevolezza».

A Fermo, per l’omicidio di Emmanuel, il neofascista Amedeo Mancini ha visto riconosciute una serie di inverosimili attenuanti tanto da riuscire a patteggiare quattro anni di domiciliari con otto ore di uscita al giorno, sotto il controllo degli amici poliziotti che in questi mesi hanno ideato tutte le fandonie possibili in suo favore…

È un fatto che lo Stato, i media, giudici, politicanti e poliziotti siano sempre straordinariamente tolleranti con le violenze e gli omicidi connessi a CasaPound. Sembra che nessuno sappia o voglia mettere in rapporto la propaganda razzista dei neofascisti con le violenze e gli omicidi che ne conseguono.

Anzi, per lo Stato, se uccidi un nero, sono solo quattro anni di «domiciliari», molto meno di quanti ne sono stati chiesti a chi, in Val Susa, ha tirato qualche pietra contro delle macchine…

Potranno spargere ovunque ingiustizia, paura e dolore, ma non ce la faranno. Ora e sempre resistenza!

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