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La nave dell’odio razzista, ovvero il business identitario dei Giovani Padani

La «Red Española de Inmigracion y Ayuda al Refugiado» ha presentato una denuncia alla Procura generale dello Stato spagnolo contro il movimento di estrema destra «Generazione identitaria» che si è fatto promotore di una campagna per bloccare con azioni di disturbo in mare il salvataggio dei migranti nel Canale di Sicilia.

Nel corso di un incontro a Bolzano – promosso dai Giovani Padani e contestato da una trentina di antifascisti – il responsabile nazionale Lorenzo Fiato ha dichiarato che «per fermare questa marea che rischia di sommergerci dobbiamo fare fronte comune, essere operativi sulle coste tra le quali avviene il passaggio dei clandestini e fermarli direttamente con le nostre barche».

E in effetti «Generazione Identitaria» ha allestito una nave, la C Star, con cui vorrebbe salpare la prossima settimana da Catania per pattugliare le coste libiche e impedire i salvataggi di persone alla deriva.

La «Red Española de Inmigracion y Ayuda al Refugiado» chiede giustamente di bloccare la C Star perché la sua azione «è completamente illegale e contraria al diritto spagnolo e al diritto internazionale», e configurerebbe i reati di «organizzazione criminale, pirateria e abbordaggio con fini politici».

D’altronde, l’iniziativa odiosa di «Generazione Identitaria» risulta legata a una rete di mercenari e di trafficanti di armi che ora vorrebbero buttarsi in un nuovo business: quello del futuro utilizzo delle società di mercenari nel controllo dei flussi di migranti.

Come cantava Guccini, «tronfi la giustizia proletaria…»

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