Qualche giorno fa, il 20 agosto, alcuni «ignoti» hanno danneggiato ancora una volta (a cominciare dal 20 agosto 2015) la lapide posta a Budrione di Carpi dedicata a Soave Sabbadini, partigiano comunista ucciso il 12 marzo del ’45.
Così Aldo Ferretti ricordava quei giorni di stragi e violenze nazifasciste in quella zona (Ricordi e lotte antifasciste, Reggio Emilia, Libreria Rinascita, 1971, p. 202):
Alle sconfitte i nazifascisti, per contro, rispondevano con rastrellamenti ed inaudite, quanto inutili, rappresaglie: il 3 marzo fucilarono a S. Michele di Bagnolo 8 patrioti; il 12 a seguito di un rastrellamento tra Correggio e Carpi assassinarono il gappista Soave Sabbadini; il 16 sul ponte nuovo di Correggio fucilarono 5 patrioti tra i quali A. Armani di Massenzatico; il 19 altri 5 vennero fucilati sulla Via Emilia tra Masone e Bagno; altri rastrellamenti con arresti, razzie ed incendi di case vennero compiuti in montagna, a Villa Cella e in altre parti della Provincia.
Intanto, a denti stretti, lo scorso giugno il vice Ministro dell’Interno Filippo Bubbico ha ammesso che all’interno di Forza Nuova «sono presenti elementi inclini all’uso della violenza coinvolti in risse ed aggressioni contro elementi di opposto orientamento politico e in altre condotte illegali». Un eufemismo per dire che negli ultimi cinque anni almeno un atto di violenza squadrista alla settimana è attribuito con certezza a militanti di Forza Nuova…
Senza contare le violenze e i tanti vandalismi neofascisti commessi appunto da «ignoti»…