Mentre ogni anno l’estrema destra commemora tutti i suoi quattro o cinque morti con saluti romani e gran trafiletti sui giornali, le decine e decine di attivisti di sinistra assassinati dai neofascisti risultano oggi quasi rimossi dalla memoria collettiva.
Benedetto «Benny» Petrone lottava contro l’espulsione dei ceti popolari da Bari vecchia. Quarant’anni fa, fu aggredito e ucciso a 18 anni da una squadra di neofascisti dell’MSI il 28 novembre 1977. Oggi avrebbe 58 anni.
Mentre chiacchierava con amici, fu aggredito da una squadra di neofascisti e, rallentato nella fuga dai postumi della poliomielite che lo aveva colpito da bambino, venne ucciso a colpi di coltello e cacciavite. Nonostante le molteplici testimonianze che parlavano di un folto gruppo di picchiatori, l’unico condannato fu il giovane missino Franco Piccolo che si suicidò in carcere.