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[Cesena] Cinque decreti penali contro l’antifascismo

Riceviamo e condividiamo il comunicato dell’Assemblea Antifascista di Cesena in merito ai decreti penali – cioè condanne prima di un processo – applicati a cinque antifascisti per avere espresso in modo vivace e icastico le proprie convinzioni. Non solo CasaPound ha dietro una pianificazione quasi aziendale, soldi e protezioni dall’alto che consentono al neofascismo di agire sul doppio livello della politica legale e della violenza squadrista. Spesso, ha anche il favore di Questure e Procure… Solidarietà e resistenza!

COMUNICATO

Come Assemblea Antifascista di Cesena vogliamo esprimere la nostra solidarietà alle cinque persone recentemente colpite da misure repressive in merito alla loro militanza antifascista in città.

Consideriamo quei cinque decreti penali, emessi in totale assenza di dibattito processuale e sulla sola base di una querela di parte (dei proprietari che hanno affittato la sede a CasaPound) gravi ed inaccettabili: veri e propri tentativi di zittire e destabilizzare una lotta collettiva e partecipata contro vecchie e nuove forme di fascismo, intimidendo con denunce, querele e campagne-stampa denigratorie chi vi partecipa o intendesse parteciparvi.

Che le cinque persone coinvolte siano o meno responsabili di quanto loro viene addebitato, non lo sappiamo. In questo momento, però, in cui a livello locale come nazionale rigurgiti razzisti e fascisti riprendono forza, reputiamo importante che la solidarietà sia espressa senza ambiguità, difendendo ed anzi rilanciando le pratiche dell’antifascismo militante.

Se oggi chi afferma che è vergognoso concedere spazi di agibilità ai gruppi neonazisti viene denunciato; se cioè dire la verità è considerato un crimine, allora diciamo in modo chiaro che tutte e tutti siamo ugualmente criminali: continuiamo, infatti, a pensare oggi, e continueremo a pensare domani che affittare e/o concedere luoghi fisici agli eredi del fascismo e del nazismo sia vergognoso, oltre a mettere in pericolo la tranquillità e l’incolumità degli abitanti di questo territorio.

Da quando è stato aperto il covo di via Alberini, infatti, provocazioni, minacce personali, propaganda tramite attacchinaggio di adesivi e scritte a carattere xenofobo, nonché esplicite intimidazioni a singoli antifascisti e residenti del quartiere, sono aumentati costantemente. Tutti questi atti sono una diretta conseguenza dell’apertura del summenzionato covo. Per questo chi, in vario modo, ha cercato di opporsi alla sua apertura è per noi nel giusto.

Per noi il fascismo non deve avere nessuno spazio!

Assemblea Antifascista di Cesena – Maggio 2018

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