Oggi il piovoso pomeriggio contro la presenza di Forza Nuova in città è cominciato con una partecipata assemblea pubblica di studenti antifascisti in Piazza Santo Stefano che per due ore hanno discusso del cupo presente dell’Italia e dell’Europa e della necessità di prepararsi a un avvenire di lotta e di impegno sociale.
Intanto, fin dalla mattina avevamo riempito Piazza San Domenico di piccoli volantini con slogan antirazzisti per chiarire ai neonazisti di Forza Nuova tutta la loro idiozia pseudoidentitaria. Era un modo per contestarli, visto che la Questura ha ormai l’abitudine di sequestrare le piazze concesse alle provocazioni dell’estrema destra con grate metalliche e con un ingente spiegamento di mezzi, idranti e agenti. Così Roberto Fiore ha potuto tenere il suo triste comizietto razzista solo a qualche decina di camerati in trasferta per sostenere che «la nostra civiltà è superiore in tutto e per tutto».
Non è difficile credersi superiori quando si sa poco o niente di altre culture. Fra l’altro, nel suo discorso pieno di spropositi esilaranti, Roberto Fiore ha palesamento confuso la «setta alawita» con il «wahhabismo» all’origine di alcune derive integraliste come l’ISIS. E ha sostenuto che il PD attuale si ispira al «trozkismo» e che il «matrimonio gay» sarebbe una «malattia». Tanto per dire il livello…
Contro l’iniziativa razzista di Forza Nuova, un corteo agile e comunicativo ha sfilato intorno a Piazza San Domenico dietro lo striscione «Bologna è antifascista». Fra slogan e interventi dal megafono, il collettivo Hobo ha giustamente denunciato il fatto che da un lato si blindano le piazze per dare la parola ai neofascisti e dall’altro il PD agita, ma solo a parole, una fuorviante retorica frontista. Non v’è dubbio infatti che le politiche autoritarie del PD abbiano aperto la strada all’egemonia della destra: governo dell’austerity, impoverimento, precarizzazione, potere delle banche, promozione del traffico d’armi, devastazione ambientale, sgomberi arresti e manganellate…
Nel mentre, l’assemblea nazionale di Non Una Di Meno è scesa in piazza a Porta San Donato per dar vita a un momento di gioiosa contestazione della lugubre ideologia neofascista.
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