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Fratelli fascio-leghisti d’Italia all’arrembaggio

Continua l’ascesa delle peggiori figure a ricoprire incarichi di varia natura; l’ultimo caso è quello di Paolo Petrecca promosso a direttore di RAINEWS in quota Fratelli d’Italia. Ma anche il direttore, confermato, del TG2, Gennaro Sangiuliano, non è da meno, rivendicando la sua “militanza” in quota Lega. Nella logica spartitoria dei posti di potere ormai la quota spettante “all’opposizione” (il partito fascista della Meloni) si allarga di giorno in giorno. Negli scorsi anni abbiamo denunciato l’intrufolarsi di loschi figuri nei gangli del governo (https://staffetta.noblogs.org/post/2011/12/30/il-fascio-console-di-un%e2%80%99itaglia-ignobile/); oggi una simile denuncia risulta risibile visto il diffondersi delle “quote tricolori” in ogni dove.
D’altro canto il partito fascio-leghista è completamente sdoganato con mazzieri e guardie d’onore che passano da una  parte all’altra ma non mancano mai di prendere l’ascensore verso le posizioni di potere.
Ma non c’è da meravigliarsi se, a partire da Carlo Azeglio Ciampi, i presidenti della repubblica hanno fatto del nazionalismo, del tricolore, dell’inno di Mameli elementi costitutivi dell’identità nazionale.
Humus perfetto per i nazionalisti tricolori; tratto caratterizzante di ogni fascismo, xenofobia, pulsione autoritaria. Sono veramente pochissimi i gruppi politici istituzionali che non portano il tricolore nel loro simbolo.
Essere antifascisti oggi, nella repubblica nata dalla Resistenza, rappresenta un’eccezione. Non che i fascisti fossero mai stati epurati (dalla togliattiana Salerno in poi) ma la disinvoltura con la quale questi figuri si muovono nello spazio pubblico è davvero avvilente.
Noi siamo di quelli che non hanno mai avuto fiducia nello Stato e, purtroppo, i fatti continuano a darci ragione. Ci piacerebbe essere smentiti.

 

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