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[BO] Diego Fusaro e il confusionismo identitario

Pare che lo scorso martedì 27 marzo il maître à penser rossobruno Diego Fusaro abbia partecipato a un incontro nella Sala del Baraccano sul tema dei «Villaggi Sovrani».

L’evento, sponsorizzato dal ricchissimo conte Giovanni Sassoli de’ Bianchi, è stato organizzato dalla Libreria IBIS di Bologna e dall’associazione «Interesse Nazionale» che sul proprio sito mette insieme frasi di Gramsci e del fascista Giovanni Gentile che nel 1943 aderì alla RSI e fu giustiziato a Firenze nel 1944 dai GAP. Insomma, il solito indigesto minestrone dei rossobruni…

Diego Fusaro – il simpatico «filosofo» confusionista allievo di Costanzo Preve, che ama i selfie e i talk show, che si definisce al di là della destra e della sinistra, ma che frequenta soprattutto salotti aristocratici, combriccole omofobe e sedi neofasciste – parlava della sua ultima trovata: i «Villaggi Sovrani», ovvero microcomunità autogestite.

Dal momento che, dice Fusaro riciclando il riciclabile, gli Stati sovrani non sono più tali perché travolti dal «mondialismo», bisogna creare degli enti sovrani più vicini alle persone. E questi «villaggi» sarebbero caratterizzati dalla gratuità dei servizi.

Occorre anzitutto notare che in questo modo il concetto di autogestione viene strumentalmente declinato in maniera identitaria, sovranista, chiusa, gerarchica, autoritaria: insomma una riproposizione della «comunità escludente», la terra e la stirpe, le piccole patrie di tutte le malinconie nostalgiche…

In altre parole, ancora una volta Diego Fusaro, che evidentemente è molto ben supportato e sovvenzionato da chi intende rimestare nel torbido, prende un concetto e lo rivolta come un calzino spostandolo a destra, a beneficio di padroni e ricconi.

Tra l’altro, proprio Diego Fusaro minaccia ora querele contro la rivista «Malamente» per la critica (a parole) subita nelle Marche che ha portato al dietrofront della Regione riguardo al patrocinio di una iniziativa di estrema destra con anche lui presente.

E va anche notato che la Sala del Baraccano continua ad essere una sede sempre disponibile per la propaganda della destra identitaria. E la cosa va di fila con l’indegno atteggiamento recente della Presidente di Quartiere Rosa Maria Amorevole, del Partito Democratico, che ha strappato un volantino sui desaparecidos argentini.

Sarebbe interessante sapere se la signora Amorevole sia andata a strappare anche i volantini di Diego Fusaro & soci…

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One Response

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  1. Carmelo Giuffrè says

    Ma in quale libro Fusaro parla di una comunità escludente, chiusa ed autoritaria?