Non v’è dubbio che l’Italia sia un paese guerrafondaio e imperialista fin dai primi anni della sua costituzione. Ancora prima dell’Impero coloniale e razzista di Mussolini, l’Italia postrisorgimentale aveva già aggredito, invaso, bombardato svariati altri paesi, macchiandosi di crimini atroci in Europa e in Africa e combattendo i movimenti anticolonialisti solo per difendere gli interessi economici dei ceti dominanti.
Oggi l’Italia tiene le sue truppe in più di venti «missioni di pace» a beneficio delle «nostre» grandi aziende che sfruttano, inquinano e massacrano persone ai quattro angoli del mondo.
Non sorprende quindi che il presidente Giorgio Napolitano, già autore della legge razzista Turco-Napolitano, abbia ricevuto con tutti gli onori i due «marò» che hanno verosimilmente ucciso due pescatori indiani. È l’Italia, la «nostra patria», sono i «nostri soldati»…
Ed è anche significativo che il «perito» della difesa dei due «marò» sia un finto ingegnere, un ciarlatano privo di titoli e competenze specifiche, che ha messo assieme una falsa perizia per far sembrare innocenti i due soldati al giornalismo italico. E costui non è solo un falso ingegnere, ma è soprattutto un vero dirigente nazionale di CasaPound. E, guarda caso, il figlio è il candidato alla presidenza della Regione Lazio per CasaPound…
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