Stamattina Bologna Antifascista ha bloccato il banchetto annunciato da Forza Nuova per propagandare il loro solito odio xenofobo con il pretesto di raccogliere generi alimentari da destinare «esclusivamente alle famiglie italiane».
Al grido di «sempre in strada per la libertà, fuori i fascisti dalla città», gli attivisti di Bologna Antifascista hanno impedito che fosse installato il banchetto neonazista davanti al Mercato delle Erbe.
Sei o sette neonazisti, non più travestiti da associazione di beneficenza, ma armati di spranghe e caschi, e protetti da un gran spiegamento di celere, carabinieri, vigili e poliziotti in borghese, sono stati costretti a spostarsi in un angolo di via Marconi rinunciando al banchetto nella centrale via Ugo Bassi.
Dopo l’assenza di sabato scorso, ecco un altro comico flop dei neonazisti che continuano tuttavia a godere della benevolenza della Questura e delle forze dell’ordine, sempre pronte a coprire le loro provocazioni.
Leggi il comunicato di Bologna antifascista su Zic e le solite banalizzazioni dei media di regime su Corriere e Repubblica.
Evidente è il tentativo di sminuire e puerilizzare la questione della propaganda neonazista in città: la cronaca locale di «Repubblica» titola «Forza nuova e antifascisti si rincorrono in centro»; e il «Corriere» addirittura «Antifascisti e Forza Nuova giocano a nascondino in centro».
Qui invece si vedono i poveri neonazisti ospitati a fianco del banchetto di «Fratelli d’Italia» e con i loro caschi e bastoni allineati per terra.
Va sottolineato in particolare il comportamento aggressivo e provocatorio della Digos di Bologna che, pur di difendere qualche fascista che girava armato di casco e mazza per via Ugo Bassi alle 9 di sabato mattina, si è subito frapposta minacciando i compagni in vari e singolarissimi modi:
1) sventolando manette in maniera plateale;
2) lanciando minacce razziste di arresto nei confronti dell’unico compagno con la pelle nera presente;
3) provocando ripetutamente il presidio e riprendendo con la telecamera solo ed esclusivamente gli antifascisti, e non i neonazisti armati di spranghe e caschi;
4) richiamando la celere che ha difeso per tutto il tempo i neonazisti di FN e li ha poi scortati alla Pam proteggendoli anche lì, al fine di far loro distribuire un ridicolo volantino di istigazione all’odio razziale dal titolo «Prima gli italiani».
Comunque, si è visto nei fatti che a Bologna i sei neonazisti di Forza Nuova si muovono solo ed esclusivamente grazie alla copertura politica e fisica della peggior Questura d’Italia che continua a vessare in ogni modo gli attivisti di sinistra, le mobilitazioni dei lavoratori, le proteste antifasciste e antirazziste. Una Questura da sempre complice o tollerante verso la propaganda neonazista e neofascista.
Eia eia alla larga!