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Razzismi di Stato: è libero il neofascista che ha ucciso un nigeriano a Fermo

Mentre una esponente del PD distingue stupri di tipo A e stupri di tipo B con gravità diversa a seconda dell’etnia dello stupratore, e viene giustamente arruolata da Forza Nuova per capeggiare la corrente forzanovista del «centrosinistra»…

invece Magistrature e Questure da tempo fanno in modo che il medesimo tipo di reato non sia lo stesso se viene commesso da rispettabili cittadini italiani oppure da «stranieri», «zingari», «profughi», «anarchici»…

Emmanuel Chidi Nnamdi era un bel giovane nigeriano in fuga da tragedie spaventose. Gli hanno disegnato i fiori sulla lapide in un angolo del cimitero di Fermo, perché tanto sanno che nessuno andrà a trovarlo.

È stato ucciso da un neofascista vicino a CasaPound che poco prima gli aveva urlato contro «scimmia africana».

L’assassino, condannato per omicidio con aggravante razziale a quattro anni di detenzione, ha trascorso alcuni mesi agli arresti domiciliari e adesso è libero. Emmanuel è morto, e chi l’ha ucciso è libero e può persino dichiarare ai giornali «Emmanuel va rispettato, non usato».

Avrebbe dovuto rispettarlo prima di ucciderlo, e non dopo.

D’altronde la fascistizzazione delle istituzioni e le montature dei media costituiscono un pull factor per razzismo, aggressioni, attentati, omicidi di neofascisti e nazionalisti…

La sostanziale impunità di quell’omicidio apre la strada ad altra violenza xenofoba.

Ora e sempre resistenza!

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