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[BO] mer 19 dic h.17: presidio antirazzista «Per tutt* o per nessuno!»

Continua il percorso antirazzista di A.C.C.A. con il presidio «Per tutt* o per nessuno!» indetto per mercoledì 19 dicembre dalle ore 17:00 in Piazza dell’Unità!

Qui si possono scaricare manifesti e volantini in PDF per chi volesse metterne qualcuno sul posto di lavoro o di studio. È un gesto minimo, ma importante!

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Così si trattano i tiranni

In «Fuente Ovejuna» di Lope de Vega, commedia spagnola del 1619, il tiranno di una città andalusa è abbattuto e fatto a pezzi tanto che il lacerto più grande che ne resta è l’orecchio, e quando infine viene istituito un processo tutti gli abitanti – donne, uomini, ragazzini, – sottoposti a tortura, dichiarano che l’uccisore è «Fuente Ovejuna», il nome della città, tutti quanti. Lope de Vega non era certo di animo violento o impulsivo: è che sapeva bene che così si trattano i tiranni. Riceviamo e condividiamo una rievocazione del volo di un tiranno…

20 Dicembre 1973, quando CARRERO BLANCO VOL
Ó
di Gianni Sartori

Parlare di Carrero Blanco (a quanto mi risulta ancora detentore del record mondiale di salto in alto con l’auto) significa parlare di “Operacion Ogro”. E quindi della scrittrice Eva Forest. Continued…

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[BO] sab 15 dic: i neonazisti di Forza Nuova annunciano una manifestazione in città

Aggiornamento. In un nuovo comunicato stampa Forza Nuova scrive che il partitino neonazista intende manifestare alle 11 a Borgo Panigale in Via Emilio Lepido angolo Via Manunzio.

Nella notte del 10 dicembre una «bomba», cioè un grosso petardo, ha danneggiato la serranda e la vetrata di una ben nota sede di Forza Nuova a Borgo Panigale. Le ipotesi del «Resto del Carlino» sono state le più varie: la solita «pista anarchica», «uno screzio tra tifosi di basket» («Resto del Carlino», 11/12/2018), oppure una risposta alla rivendicazione dello sterminio ebraico compiuta recentemente a Predappio da tal Selene Ticchi che si lamenta ora di aver ricevuto minacce…

Non v’è dubbio che la propaganda razzista e antisemita, i banglatour, lo squadrismo e la tifoseria violenta dei neonazisti di Forza Nuova costituiscano una realtà inaccettabile e incompatibile con chi sogna un mondo più giusto e più libero per tutte e per tutti.

Ora, con il consueto vittimismo dei neofascisti, Forza Nuova vorrebbe cogliere l’occasione per una manifestazione a Bologna sabato 15 dicembre. Non sono stati divulgati i dettagli, ma i neonazisti lo hanno annunciato al «Resto del Carlino» e lo ribadiscono in una «Lettera aperta al sindaco Merola e al Consiglio comunale» in cui si vede bene a cosa servano i fascisti:

Premesso che non ho riscontrato nella maggior parte di voi grande solidarietà chiedo al consiglio comunale e al signor sindaco se sia opportuno continuare a sovvenzionare ed ospitare in locali comunali movimenti come Labas e TPO i cui membri si sono resi responsabili di atti di violenza in occasione delle nostre iniziative politiche.

Apprendiamo inoltre da un quotidiano locale che la notizia del nostro attentato viene riportata in toni quasi trionfali su un sito di area anarchica, riconducibile a coloro che venerdì saranno in piazza per una iniziativa politica in via Irnerio.

Signor Sindaco e Signor Questore è opportuno che sia autorizzata una manifestazione di questo genere, anche alla luce del fatto che, domenica, dopo di una manifestazione del medesimo gruppuscolo anarchico è avvenuto l’attentato alla nostra sede?

Auspichiamo non ci sia nessun problema a concedere la manifestazione per sabato, di cui abbiamo fatto regolare preavviso, soprattutto perché a differenza di altri non ci siamo mai resi responsabili di eventi violenti.

E qui si tocca davvero il colmo del ridicolo perché è un fatto facilmente documentabile che i militanti di Forza Nuova si siano resi responsabili ovunque di «eventi violenti», atti di razzismo e antisemitismo, pestaggi, intimidazioni, e anche a Bologna (vedi qui, qui, quiqui e qui) dove la loro violenza è stata ricacciata indietro con decisione e gli è stata insegnata la buona creanza tanto che oggi si limitano a bruciare qualche corona sulle lapidi partigiane.

Non un passo indietro!

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Guerra sporca contro la resistenza kurda

Negli anni Trenta il fascismo fu un fenomeno mondiale e oggi la minaccia di un autoritarismo fascista, familista e razzista ritorna in ogni dove. La battaglia è ovunque, anche qui. Per questo l’internazionalismo e la solidarietà con chi lotta e resiste sono irrinunciabili. Non ci sarà alcun cambiamento se la lotta non sarà ovunque! Ora e sempre! Riceviamo e condividiamo una denuncia di alcuni crimini recenti contro il popolo curdo per mano dei governi di Turchia e Iran.

TRA “GUERRA SPORCA” E REPRESSIONE: GLI STATI CERCANO DI ANNIENTARE LA RESISTENZA CURDA
di Gianni Sartori

Difficile, se non addirittura impossibile, seguire e documentare in maniera adeguata le decine, centinaia di efferati crimini di Stato che Ankara (su scala industriale) e Teheran (a livello più artigianale) vanno commettendo nei confronti del popolo curdo.

Riporto solo un paio di recenti episodi – di cui è giunta notizia in questi giorni (tra il 9 e il 10 dicembre) – per darne un modesto aggiornamento. Ma la lista – ovviamente – sarebbe molto più lunga.

REPRESSIONE DELLE PROTESTE PACIFICHE IN TURCHIA

A Diyarbakir (Bakur – Nord Kurdistan sotto amministrazione turca) 25 donne in sciopero della fame per la fine dell’isolamento carcerario di Ocalan, sono state arrestate. Con violenza, brutalmente (trascinate sul pavimento senza nemmeno il tempo di rimettersi le scarpe ai piedi…) nel corso di un’irruzione di unità speciali della polizia turca nella sede dell’HDP (Partito Democratico dei Popoli).

Preventivamente circondata da idranti e veicoli blindati, la sede dell’HDP è stata poi perquisita a fondo.

Le militanti curde avevano aderito all’appello del movimento delle donne TJA che chiedevano di solidarizzare con Leyla Guven, (co-presidente del Congresso Democratico della Società – DTK – e deputata HDP di Hakkari) rinchiusa nel carcere di Amed (Diyarbakir) e giunta ormai al 33° giorno di sciopero della fame.

Venticinque arresti, sempre di donne in sciopero della fame, si registrano anche nella sede dell’HDP di Batman (Êlih), città del Bakur spesso nella cronaca per la repressione governativa nei confronti della popolazione. Altre tre militanti sono state poi fermate nel corso di una retata.

Stando alle ultime notizie, le donne arrestate a Diyarbakir( tra loro anche Makbule, Madre per la Pace) continuerebbero lo sciopero all’interno del commissariato.

Pochi giorni prima veniva assaltata dalla polizia turca la sede dell’HDP di Urfa (una quarantina le persone arrestate, tra cui la deputata Ayse Surucu, Servet Kilic, Rojda Binici e Faruk Badilli) dove si era appena concluso un analogo sciopero della fame di tre giorni.

Anche in questa circostanza diverse persone sono state portate all’esterno dell’edificio trascinandole sul pavimento.

ALTRE ESECUZIONI EXTRAGIUDIZIALI IN IRAN

L’organizzazione per i diritti umani Hengaw ha denunciato che il 7 dicembre nella città di Bane (Rojhilat – Kurdistan orientale, sotto amministrazione iraniana) due cadaveri carbonizzati sono stati rinvenuti, mani e piedi legati, nel sedile posteriore di un’auto a cui era stato appiccato il fuoco. Si trattava del regista curdo Rahim Zabihi e del fratello Kaywan.

Le modalità della loro uccisione ricordano quelle analoghe dell’assassinio della studentessa e dissidente curda Meryem Fereci il cui cadavere carbonizzato veniva ritrovato in luglio.

Come nel caso di Meryem è forte il sospetto che si sia trattato di esecuzioni extragiudiziali, in stile “squadroni della morte” latino-americani o spagnoli (Triple A, Gal…).

O magari (filo)britannici. Ma in questo caso il lavoro sporco veniva subappaltato ai “lealisti” (UVF, UFF…).

I maggiori sospetti calano sulle formazioni paramilitari iraniane come i Pasdaran (Guardiani della Rivoluzione). Alcuni testimoni avrebbero notato esponenti di tale organizzazione aggirarsi in prossimità dell’abitazione dei due curdi assassinati.

Attualmente Rahim Zabihi stava raccogliendo materiale per un documentario sui Kolber (facchini frontalieri delle zone di confine con l’Iraq) per denunciare le numerose esecuzioni extragiudiziali operate nei confronti di tali lavoratori curdi. Per questo suo impegno era stato convocato e minacciato dai Guardiani della Rivoluzione. Anche due giorni prima del ritrovamento dei due cadaveri.

In precedenza Rahim aveva realizzato alcuni film (“Hawar” e Welate Efsane”, questo prodotto dalla Mitosfilm berlinese) sempre assai critici nei confronti del regime.

Oltre a quello già citato di Meryem Fereci, un altro caso recente di eliminazione (tecnicamente: uccisione mirata) di attivista “scomodo” per il potere. Qualche giorno prima di Meryem, veniva ucciso da elementi legati al regime l’esponente della “Organizzazione per i Diritti Umani – Kurdistan” Iqbal Moradi. Dieci anni fa l’attivista – conosciuto sia come ex esponente di Komala, sia per il suo sostegno ai familiari dei prigionieri politici – era già scampato a un attentato, presumibilmente sempre opera dei Pasdaran.

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[Cesena] Resoconto del «Bi-vacco Antifascista»

Riceviamo e condividiamo un resoconto del «Bi-vacco Antifascista» che si è tenuto a Cesena il primo dicembre. Con il Decreto Salvini oggi il razzismo al governo ha nuovi strumenti per compiere le sue angherie e le sue violenze. Per le strade hanno rimesso i lumini di Natale, ma l’odio padronale e istituzionale per i poveri e gli sfruttati cresce ogni giorno di più…

In tante e tanti ieri pomeriggio a Cesena, prima per il «Bi-vacco Antifascista» in Piazza della Libertà e poi in corteo per le strade di Cesena per rivendicare «Una casa per tutt*!»

Più di duecento persone, tra cui tante persone immigrate in Italia, in memoria di Imo, morto in una colonia abbandonata a Cesenatico; ucciso dal freddo e dall’indifferenza! Ucciso dalle leggi razziste di questo paese! Avanti con la lotta!!!

***

(Volantino distribuito dall’Assemblea Antifascista di Cesena durante il corteo)

IL DIRITTO DI ESISTERE

A Cesenatico, qualche giorno fa, è morto Imo. È stato trovato senza vita dalla sua compagna, nella colonia abbandonata in cui dormiva. Nonostante avesse documenti e lavoro, non ha trovato nessuno che gli concedesse un alloggio in affitto, per il colore della sua pelle.

Così è morto, da solo, al freddo.

A Cesena, da metà novembre, altre persone sono costrette a dormire in Piazza del Popolo, davanti al Comune, solo per veder riconosciuto il diritto di avere un tetto sulla testa. Hanno iniziato in 4 – richiedenti protezione umanitaria, che hanno ottenuto il reintegro temporaneo nel sistema di accoglienza – poi a loro si sono unite altre persone in condizioni simili e alcuni solidali. Insieme hanno deciso di non nascondersi più e andare avanti in questa lotta! Continued…

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Per la fine dell’isolamento di Abdullah Öcalan

Sono tanti i luoghi in cui si combatte e si resiste. Anche sull’isola carcere di Imrali dove da tanti anni è rinchiuso Abdullah Öcalan e dal 2016 non se ne sa più nulla. Riceviamo e condividiamo la notizia di uno sciopero della fame per denunciare le politiche di guerra del governo turco.

COMUNICATO STAMPA
Inizia sciopero della fame per la fine dell’isolamento di Abdullah Öcalan

Dal settembre 2016 non si hanno più notizie sulle condizioni di salute e di sicurezza del leader del popolo curdo Abdullah Öcalan, rinchiuso da quasi 20 anni in condizioni di isolamento aggravato sull’isola carcere di Imrali. Organismi europei come il CPT (Comitato per la Prevenzione della Tortura e dei Trattamenti Inumani o Degradanti) e la stessa Corte Europea dei Diritti Umani, non stanno intervenendo rispetto a questa grave forma di tortura e violazione dei diritti umani. Continued…

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Fuori i fascisti dalle nostre città!

Comunicato di Non una di meno Perugia a seguito della condanna a due compagne «colpevoli» di aver manifestato contro gli integralisti cattolici. Leggi tutto nella Bottega del Barbieri.

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Rifondazione alla deriva nazionalpopulista

Pensare la rivoluzione sociale vuol dire anche evitare equivoci, storture, trappole e inganni. Perché avvelenare i pozzi della rivoluzione sociale è sempre stata una tecnica del potere borghese. Riceviamo e condividiamo quest’analisi riguardo alle attuali derive sovraniste e nazionalpopuliste.

Rifondazione alla deriva nazionalpopulista

E ora la cosa più importante! In tutti i centri industriali e commerciali dell’Inghilterra vi è adesso una classe operaia divisa in due campi ostili, proletari inglesi e proletari irlandesi. L’operaio comune inglese odia l’operaio irlandese come un concorrente che comprime il tenore di vita. […] Questo antagonismo viene alimentato artificialmente e accresciuto dalla stampa, dal pulpito, dai giornali umoristici, insomma con tutti i mezzi a disposizione delle classi dominanti. Questo antagonismo è il segreto dell’impotenza della classe operaia inglese, a dispetto della sua organizzazione. Esso è il segreto della conservazione del potere da parte della classe capitalistica. E quest’ultima lo sa benissimo.

Queste le parole di Karl Marx a Sigfried Meyer e August Vogt in una lettera datata 9 aprile 1870. Sostituite italiano, od occidentale, ad inglese, immigrato ad irlandese e paesi arretrati ad Irlanda e la verità di queste parole emergerà più attuale che mai. Dirottare contro gli immigrati e le minoranze etniche la frustrazione e la rabbia sociale  dei lavoratori e dei disoccupati italiani, causata dalle politiche neoliberiste dei vari governi di destra e centro-“sinistra” che si succedono, è oggi strumento privilegiato della borghesia per dividere il proletariato dei paesi imperialisti a capitalismo avanzato meta di immigrazione dai paesi che queste stesse potenze imperialistiche depredano e invadono commercialmente e militarmente, e per tutelare i propri interessi di sfruttamento. Uno strumento particolarmente caro all’estrema destra, in Italia in primis la Lega, parte di una destra radicale sempre più sdoganata, ma utilizzato anche dalla borghesia liberale e dalla parte politica che la rappresenta, come dimostra il corso minnitiano del PD. Continued…

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[BO] Rossobruni al bar La Linea il 14 dicembre

Non c’è dubbio che il trionfo sguaiato e aggressivo della destra sia stato reso possibile dalle furbizie, dai compromessi e dai tradimenti di una sedicente «sinistra democratica» senza più idee e senza memoria.

Negli ultimi vent’anni non solo vi sono stati tanti sdoganatori di neofascisti e tanti revisionisti in cerca di notorietà.

In parallelo vi è stato anche chi ha voluto coniugare a sinistra le idee della destra cercando di ritagliarsi il suo piccolo bacino politico-elettorale per piccole e comode carriere. A cominciare, nel lontano 1998, dalla legge razzista Turco-Napolitano, voluta dal governo Prodi e votata da quasi tutto il Parlamento: dai postfascisti di AN fino al Partito Democratico, a Rifondazione Comunista e ai Verdi. Favorevoli furono fra gli altri Nichi Vendola, Ugo Boghetta, Francesco Giordano, Ramon Mantovani, Paolo Cento…

Non sorprende allora trovare Ugo Boghetta tra i nuovi «sovranisti di sinistra» che, al pari di Lega e neofascisti, si contrappongono a una mitica «invasione» di «stranieri»…

Così, dopo la presentazione a Venti Pietre del libello xenofobo Migranti!? Migranti!? Migranti!?, ecco che il 14 dicembre 2018 al bar La Linea di Piazza Re Enzo 1 si terrà alle ore 18.30 la presentazione del volume Sovranità o barbarie. Il ritorno della questione nazionale con una manciata di intellettuali rossobruni e nazionalsocialisti.

Oltre Boghetta, ci sarà anche l’associazione Marx21 che ha recentemente elogiato la lotta «antimperialista» di Putin (!?) e Assad (!?) e ha condannato la rivoluzione del Rojava come complotto del Pentagono…

Storicamente, l’ideologia del Fascismo è nata proprio da una rete di scambi e ibridazioni fra «destra» e «sinistra», combinando lotta di classe e nazionalismo, dittatura del proletariato e stirpe eletta, socialismo e razzismo. Tutti dicono che siamo nel futuro, ma finché il capitalismo non sarà abbattuto continueremo a rivivere l’orrore del Novecento ancora e ancora e ancora…

Ora e sempre resistenza!

Vedi anche:
Rifondazione alla deriva nazionalpopulista
S’ode a destra uno squillo razzista, a sinistra risponde uno squillo!?…

Un esempio del fervido clima intellettuale destato dal libro…

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In memoria di Sandro Galli che non volle giurare obbedienza allo Stato

In memoria di Sandro Galli che non volle giurare obbedienza allo Stato
di Gianni Sartori

Telefonata imprevista. Da uno dei due o tre anarchici storici che ancora mi rivolgono la parola.

Ciao, come va… etc… ho letto il tuo commento sul giuramento per gli insegnanti… ma lo sapevi vero che a farlo togliere è stato un compagno anarchico, Sandro Galli di Bologna…?Continued…

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