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[BO] sab 5 ago h.10: presidio xenofobo di Forza Nuova a Zola Predosa

Non c’è solo il sedicente «comunista» Ugo Boghetta a parlare di «invasione», coerentemente con il fatto di avere votato nel 1997 la sciagurata legge razzista Turco-Napolitano e di godere ora in cambio di un cospicuo vitalizio

Non ci sono solo quelli del PD che dicono «Alcune ONG ideologicamente pensano solo a salvare vite umane: noi non possiamo permettercelo»…

Ci sono anche i neonazisti di Forza Nuova che domani 5 agosto vorrebbero fare un loro presidio razzista a Zola Predosa contro l’arrivo di profughi, in Via delle Officine, nei pressi della Coop di Zola Predosa, alle ore 10.

Anche a Savignano (FC), sabato 5 agosto Forza Nuova ha in programma un presidio xenofobo in Piazza Borghesi dalle ore 9 alle 12.

Quel che davvero non possiamo permetterci è che rossobruni, neonazisti e fasciodem coprano l’affarismo, lo sfruttamento, la guerra e le stragi in mare con la loro odiosa propaganda nazionalista…

Non passeranno!

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Fascisti, tenete giù le mani dall’Irlanda!

Riceviamo e volentieri condividiamo un intervento di Gianni Sartori contro i ripetuti tentativi di mimetismo e revisionismo dei neofascisti sempre pronti a virare verso l’autoritarismo le lotte di libertà e liberazione.

Almeno nelle intenzioni di chi scrive, questo articolo dovrebbe costituire un intervento antifascista contro le periodiche strumentalizzazioni da destra della causa irlandese (e non solo di quella). Continued…

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[BO] Merc 02/08 h.19: La strategia delle stragi non è mai finita

 

2 agosto

Voltone del Baraccano, via del Baraccano

Dalle ore 19

Organizziamo un reading il 2 agosto, presso il Baraccano, alle ore 19: il tema è quello delle stragi, l’obiettivo è quello di riannodare alcuni fili della memoria mettendo in evidenza le connessioni tra le “trame nere” e gli apparati dello Stato in un periodo in cui le inchieste sui mandanti vengono chiuse e si parla di “spontaneismo” in relazione ai gruppi eversivi di estrema destra.

Temi e interventi:

Piazza Fontana e omicidio Pinelli – lettura dal libro di Bettin e Dianese “La strage” e intervento di Piero Scaramucci

1974: Piazza della Loggia e Italicus – intervento di un attivista del movimento bresciano e di Franco Sirotti, fratello di una delle vittime dell’Italicus

Omicidio Fausto e Iaio – intervento di un’attivista che frequentava all’epoca il gruppo dei due ragazzi

2 agosto e strage di Portella della Ginestra – intervento di Loriano Macchiavelli con letture da “Strage” e “Noi che gridammo al vento”

Uno Bianca e attentati 92 e 93 – intervento di Antonella Beccaria, giornalista e saggista

Perché un reading il 2 agosto? Perché non vogliamo che il 2 agosto venga ridotto a una questione di semplice commemorazione, ma vogliamo trovare e fare emergere le “trame nere” che hanno collegato varie stragi dal ’69 agli anni ’90.

A 43 anni dalla strage di Piazza della Loggia quest’anno è arrivata la condanna col giudizio della Corte di Cassazione dei neofascisti Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte. Sempre quest’anno, la Procura di Bologna decide di chiudere le indagini sui mandanti della strage del 2 agosto alla stazione di Bologna. Le parole del procuratore capo Giuseppe Amato citano provocatoriamente lo “spontaneismo dei NAR”: le stesse parole usate da Francesca Mambro per descrivere il carattere della propria organizzazione.

Allora, quest’anno è necessario puntare ancora di più l’attenzione sullo stragismo fascista e sul ruolo degli apparati statali.

Perché al Baraccano? Perché il 28 giugno è stata organizzata lì la presentazione di un fumetto d’ispirazione neofascista dove sono intervenuti esponenti di Forza Nuova e CasaPound e, fatto ancor più grave, l’avvocato dello stragista Luigi Ciavardini, condannato nel 2002 a 30 anni come esecutore materiale dell’attentato.

Il Quartiere non ha fatto nulla per evitare questa presentazione scandalosa e il Comune sembra non essersi neanche accorto di quanto è grave questo fatto. Vogliamo riprenderci quello spazio e rimarcare che il Quartiere Santo Stefano è antifascista.

Il comunicato del Nodo Sociale Antifascista sul 2 agosto.

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L’invasione dei Fasciodem

Non v’è dubbio l’amministrazione bolognese abbia tenuto negli ultimi anni un atteggiamento ambiguo e tollerante verso l’estrema destra: da un lato celebra a parole l’antifascismo, ma dall’altro perseguita le realtà antifasciste e autorganizzate e scatena una guerra di classe contro i poveri e i «diversi» a suon di sfratti e ordinanze, militarizzando il centro storico, ma lasciando campo libero a chi disegna svastiche e celtiche…

Fra l’altro pochi giorni fa il PD e le destre cittadine hanno approvato la delibera che conferma lo stanziamento di un milione di euro l’anno per le scuole private in barba al referendum del 2013.

Ma altrove, in molte regioni, il PD come Partito della Nazione ha da tempo oltrepassato ogni confine a destra fino a legittimare variamente le organizzazioni neofasciste. Una rassegna delle collaborazioni, sinergie e selfie di PD & CasaPound si può leggere ora su Storify.

Tanto per fare un esempio fresco fresco, un dirigente del PD ha invitato le forze dell’ordine a «sparare e prendere bene la mira» contro giovani contestatori come Carlo Giuliani.

E una burocrate della direzione nazionale del PD ha or ora dichiarato: «Se si vuole continuare la nostra razza, è chiaro che in Italia bisogna iniziare a dare un sostegno concreto alle mamme e alle famiglie. Altrimenti si rischia l’estinzione tra un po’ in Italia».

Insomma, prima ti pagano i pannolini se sei della «razza» giusta e poi, quando sei cresciuto, ti fanno sparare dritto alla testa se non voti PD.

Se non vigiliamo e non prendiamo bene la mira, i Fasciodem sbarcheranno anche a Bologna. Anzi, forse sono già qui tra noi.

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Una cartolina per la libertà di tutte e tutti!

Non c’è un angolo del mondo in cui le cose non vadano sempre peggio. E mentre la devastazione sociale e ambientale cresce ovunque, il solo problema del potere è quello di manipolare la coscienza collettiva, nascondere la verità e opprimere chi contesta.

Giovanissime compagne e giovanissimi compagni sono ancora rinchiusi senza processo nella prigione di Hamburg dopo il G20. Gridavano Antifascismus! Antikapitalismus! e ora sono sole e soli, in carcerazione preventiva, hanno scarse possibilità di comunicare e subiscono un accanimento giudiziario senza precedenti.

Ora l’Osservatorio sulla repressione ha lanciato una campagna di solidarietà invitando tutt* a scrivere lettere e cartoline per riempire le loro giornate d’isolamento. Un gesto per essere loro vicini e per contestare questo mondo «normale» di sfruttamento, violenza e paura!

Pare che nell’indirizzo ci voglia anche la data di nascita altrimenti l’autorità del carcere non recapita la lettera.

RICCARDO LUPANO (09/06/1985)
JVA Billwerder
Dweerlandweg n° 100
22113 Hamburg
Germany

EMILIANO PULEO (02/02/1987)
JVA Billwerder
Dweerlandweg n° 100
22113 Hamburg
Germany

ORAZIO SCIUTO
JVA Billwerder
Dweerlandweg n° 100
22113 Hamburg
Germany

ALESSANDRO RAPISARDA
JVA Billwerder
Dweerlandweg n° 100
22113 Hamburg
Germany

MARIA ROCCO (05/02/1994)
JVA Billwerder
Dweerlandweg n° 100
22113 Hamburg
Germany

FABIO VETTOREL (02/12/1998)
JVA Hahnöfersand
Hinterbrack 25
21635 Jork –
Germany

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La nave dell’odio razzista, ovvero il business identitario dei Giovani Padani

La «Red Española de Inmigracion y Ayuda al Refugiado» ha presentato una denuncia alla Procura generale dello Stato spagnolo contro il movimento di estrema destra «Generazione identitaria» che si è fatto promotore di una campagna per bloccare con azioni di disturbo in mare il salvataggio dei migranti nel Canale di Sicilia.

Nel corso di un incontro a Bolzano – promosso dai Giovani Padani e contestato da una trentina di antifascisti – il responsabile nazionale Lorenzo Fiato ha dichiarato che «per fermare questa marea che rischia di sommergerci dobbiamo fare fronte comune, essere operativi sulle coste tra le quali avviene il passaggio dei clandestini e fermarli direttamente con le nostre barche».

E in effetti «Generazione Identitaria» ha allestito una nave, la C Star, con cui vorrebbe salpare la prossima settimana da Catania per pattugliare le coste libiche e impedire i salvataggi di persone alla deriva.

La «Red Española de Inmigracion y Ayuda al Refugiado» chiede giustamente di bloccare la C Star perché la sua azione «è completamente illegale e contraria al diritto spagnolo e al diritto internazionale», e configurerebbe i reati di «organizzazione criminale, pirateria e abbordaggio con fini politici».

D’altronde, l’iniziativa odiosa di «Generazione Identitaria» risulta legata a una rete di mercenari e di trafficanti di armi che ora vorrebbero buttarsi in un nuovo business: quello del futuro utilizzo delle società di mercenari nel controllo dei flussi di migranti.

Come cantava Guccini, «tronfi la giustizia proletaria…»

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[MO] Una festa contro la politica della paura

Basta solo rompere la barriera del pregiudizio, con azioni concrete, un po’ di coraggio e un po’ di buon senso, per far saltare la politica della paura promossa variamente da partiti, istituzioni e neofascisti.

Pare che a Modena la festa di quartiere con i ragazzi dell’ex asilo sia stata bella, intensa e allegra, e che abbia unito persone di diversa età, provenienza e colore della pelle, ma unite tra loro nel rispetto e nella volontà di abbattere i muri della paura, del pregiudizio e dell’indifferenza. Qui un resoconto del pomeriggio.

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Contro ogni silenzio! Contro ogni sessismo!

Un capitolo della vicenda sordida e infame dello stupro di Parma avvenuto nel 2010 nei locali della rete antifascista locale si è concluso con una prima condanna di tre degli aguzzini, Francesco Concari, Francesco Cavalca e Valerio Pucci. Altri tre uomini e una donna sono stati rinviati a giudizio per favoreggiamento, minacce e per aver dichiarato il falso.

Ribadendo la nostra solidarietà e vicinanza alla compagna che ha affrontato un processo per lei tanto difficile e doloroso (qui e qui un’intervista), riteniamo importante che questa vicenda e questo dolore servano a tutti come occasione per riflettere, per mettersi in discussione e per problematizzare costantemente le proprie pratiche di ogni giorno, anche sul versante della vita quotidiana e dei rapporti fra i generi.

Non crediamo che sia esatto e sensato dire che «ogni stupro è fascista». Occorre invece coltivare una consapevolezza di fondo: ogni uomo è potenzialmente uno stupratore. Per secoli la nostra sessualità è stata disciplinata mettendo al centro l’uomo, i suoi bisogni, le sue pretese, il suo senso autoritario di possesso. Non ci si libera da processi secolari – che hanno modellato profondamente persino il linguaggio – in cinque minuti dichiarandosi sbrigativamente «antifascisti».

Solidarietà verso tutt* coloro che hanno subito e subiscono violenza sessista!

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2 agosto: senza tutta la verità la memoria è una farsa

Pochi mesi fa, 43 anni dopo i fatti, un tribunale ha condannato all’ergastolo Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte per la strage di piazza della Loggia a Brescia nel 1974: un neofascista al vertice di Ordine Nuovo e un informatore del S.I.D., cioè dell’allora servizio segreto dello Stato. Ci sono voluti quindici processi, cinque istruttorie e numerosi depistaggi perché un tribunale fosse infine costretto a riconoscere la scomoda verità del coinvolgimento dello Stato nello stragismo e nel terrorismo nero.

Si vorrebbe far credere che il terrorismo sia qualcosa di esterno, senza rapporti con lo Stato e le sue strategie di potere. Ma le quattordici grandi stragi italiane del secondo Novecento stanno a ricordarci che questo è un oltraggio alle vittime e alla verità storica: dalla strage di Piazza Fontana del 1969 a quella di Bologna del 1980, l’Italia ha sperimentato dolorosamente una lunga «strategia delle stragi» condotta da uomini degli apparati più coperti dello Stato e da neofascisti da essi personalmente organizzati, indirizzati, finanziati e protetti. Lo scopo era quello di promuovere con la violenza un clima di paura e smarrimento per scoraggiare e sconfiggere le lotte operaie e le proteste sociali.

Sono trascorsi ormai 37 anni da quando, alle ore 10.25 del 2 agosto 1980, i neofascisti dei NAR spalleggiati dai servizi segreti misero una bomba alla stazione centrale di Bologna, causando 85 morti e 200 feriti. A tanti anni di distanza i depistaggi e l’omertà di tutti i governi hanno impedito di accertare i mandanti nelle istituzioni e di conoscere pienamente la verità.

La mano è fascista, ma per noi anche il mandante è evidente: è lo stesso che grida all’emergenza per approvare misure di stampo autoritario e razzista, è chi detiene la violenza legale degli apparati militari e di polizia, chi sfrutta lavoratori sempre più precari, chi taglia pensioni e diritti sociali per finanziare eserciti, servizi segreti e commercio delle armi. È chi continua a nascondere la verità e a terrorizzare, in un modo o nell’altro, i propri «sudditi» con campagne di allarmismi e paura.

Per questo lo Stato non può dire la verità sulle stragi. Né sarebbe logico che lo facesse visto che morte e violenza di Stato sono uno strumento di governo e di condizionamento pienamente in uso, adesso come nel passato.

Non è dunque sorprendente che un magistrato in odor di estrema destra come il procuratore capo Giuseppe Amato abbia chiuso quest’anno l’indagine sui mandanti della strage del 2 agosto in modo arrogante e risoluto, offrendo una sua falsante ricostruzione politica che pretende di imporsi come Verità ufficiale, quella dello «spontaneismo dei NAR» dietro cui non vi sarebbero stati «altri soggetti che svolgessero il ruolo di mandanti o finanziatori».

È lo stesso argomento con cui venne subito chiusa l’inchiesta sui poliziotti assassini della Uno Bianca negli anni Novanta, dando credito all’affermazione espressa a caldo da Fabio Savi: «Cosa c’è dietro la Uno bianca? Dietro la Uno bianca ci sono soltanto i fanali, il paraurti e la targa».

Cosa ci si può aspettare da uno Stato e da governi che in 37 anni non sono riusciti a fare i conti con i loro scheletri e che continuano a devastare, inquinare, sfruttare, mentire, uccidere?

Come ogni anno, il 29 luglio ricorderemo il gesto di Gaetano Bresci di fronte alla strage di Milano dell’8 maggio 1898 in cui lo Stato italiano uccise circa 300 persone e ne ferì oltre 450.

Come ogni anno, il 2 agosto porteremo in piazza la nostra verità e la nostra domanda di giustizia partecipando alla manifestazione che partirà da Piazza Nettuno alle ore 9.

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Pro Forza, Vita Nuova e altri razzismi…

La onlus Pro Vita che si batte per la difesa della «famiglia tradizionale» si presenta come apartitica e apolitica. Ma gli intrecci con i neonazisti di Forza Nuova sono numerosi: dal portavoce Alessandro Fiore — figlio di Roberto, leader di FN — all’azienda che ne distribuiva il notiziario, guidata dalle sue sorelle, fino all’ex editore beneventano, già candidato di FN. «Tra Pro Vita e Forza Nuova non vi sono rapporti, vi è solamente uno storico rapporto di amicizia tra me e Roberto Fiore», minimizza il presidente Toni Brandi. Ma si direbbe proprio un’azienda di famiglia… Leggi tutto sul «Corriere».

Intanto, il coordinatore di FN per il Nord Italia Luca Castellini ha ribadito l’ispirazione neonazista del proprio partito inneggiando ad Adolf Hitler durante il raduno degli ultras dell’Hellas Verona: «Chi ha permesso questa festa, chi ha pagato tutto, chi ha fatto da garante ha un nome: Adolf Hitler».

Chissà quali felici «colonie estive» saranno quelle che organizza FN… Forse sarà come la spiaggia fascista a Sottomarina…

Ovviamente, l’estrema destra è «per la vita», ma non per tutti e tutte, anzi solo e sempre «prima gli italiani»… Come a Torre del Greco dove la propaganda xenofoba ha permesso di coprire e gestire la crisi economica dovuta al fallimento della compagnia di navigazione Deiulemar con un buco di bilancio di oltre 800 milioni di euro. L’azienda si è fregata i risparmi di una vita, ma la cittadinanza se la prende con l’arrivo ipotetico di 300 profughi…

D’altronde, oggi la xenofobia è l’ultima spiaggia dei politicanti in crisi di consenso. Non solo fascisti, ma di tutti i colori, e persino nominalmente «comunisti» come Ugo Boghetta, che adesso ci spiega su facebook di chi sarebbe la colpa dell’«invasione del nostro territorio nazionale»…

Eia eia alla larga!

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