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[BO] gio 20 mag h.21: “Nello specchio degli anni Trenta”@TPO


Giovedì 20 maggio – ore 21.00

TPO Bologna
Via Casarini 17/5 Bologna
www.tpo.bo.it

Verso il Festival Sociale delle Culture Antifasciste

Action 30 e TPO
presentano
“Nello specchio degli anni Trenta, tutto quello che avreste voluto sapere sul potere”

con Giuseppe Palumbo, Pierangelo Di Vittorio, Alessandro Manna, Enrico Mastropierro

«Siamo subacquei dell’attualità che s’inabissano e riportano in superficie le tragiche perle degli anni 30. Cerchiamo di dare un po’ di profondità, un po’ di spessore storico a quello che potrebbe essere un “antifascismo” nel XXI secolo».

Più che una perfomance, più che un concerto, più che una lettura… uno spettacolo che unisce video-arte, musica, reading e fumetti. Un dj, un vj, un attore, un fumettista si addentrano nei meandri più neri del potere. Dagli anni Trenta al fascismo contemporaneo, dalla normalizzazione al controllo. Una ricerca artistica e filosofica tratta dal saggio “L’uniforme e L’anima”, indagine sul rapporto tra “vecchie” e “nuove” forme di razzismo e fascismo attraverso il pensiero di alcuni protagonisti della vita intellettuale e politica dagli anni 1920-30 ad oggi.

Action 30 è fondamentalmente un’operazione di bassa politica (di politicizzazione radicale), che nasce dalla sensazione di vivere una strana riedizione degli anni 30: la guerra, la crisi, la decomposizione sociale, la ricomposizione carismatica, il conformismo, il diventare soldatini di massa e il fare fascio intorno al capo. Gli anni 30, anni di lacerazioni, ombre che generano altre ombre, presenza di doppi inquietanti. Pensiamo, per esempio, alle vite parallele di due personaggi, per altri versi simili, come Georges Bataille e Martin Heidegger. Mentre il primo combatteva il fascismo alleandosi con le forze del basso materialismo, il secondo, dall’altra parte del Reno, faceva l’Icaro universitario e accettava la carica di Rettore sognando d’imporre al movimento nazionalsocialista la sublime guida della filosofia. Il sole e le radici sales et pourries, l’alto e il basso, il sublime e l’infame, Dr. Jeckyll e Mr. Hyde.

Ma chi è l’uno e chi è l’altro? ACTION 30 cerca di ripescare dall’oblio l’operazione di Bataille per provare a percepire il fascismo e il razzismo di oggi. In tal senso, bisogna riconoscere che l’operazione di ACTION 30 nasce prima di ACTION 30: alla metà degli anni settanta, prima dell’avvento del reaganismo, Pier Paolo Pasolini aveva, infatti, provato a gettarsi alle spalle il vecchio fascismo – il fascismo “archeologico” – per cominciare a percepire il nuovo fascismo. Il film Salò o le 120 giornate di Sodoma è il documento indigeribile di questo tentativo. Salò è il “momento” in cui, in Italia, si è cominciato a fare una storia del fascismo presente. Ma mentre l’esperimento di Pasolini è consistito nel trasportare il suo punto di vista sul nuovo fascismo nel paesaggio del fascismo di una volta, ACTION 30 adotterà un procedimento inverso: partendo dai paesaggi di oggi, farà venire a galla come relitti liberati alcuni elementi degli anni 30 – in particolare i testi di Bataille che, almeno in questa fase, costituiranno il leit motiv di ACTION 30 – per vedere se ci aiutano a percepire, ed eventualmente a contrastare, gli attuali processi di “fascistizzazione” degli individui e della società.

Lo sport, il culto della performance, la figura del supereroe come modello di super-normalità, l’opposizione manicheistica tra bene e male e tra pace e guerra, i nuovi valori supremi della vita, della salute e della sicurezza, la cultura del management, la guida degli uomini “per il loro bene” ecc.: seguendo le direttrici che rendono la nostra quotidianità omogenea e conforme, tenteremo di far emergere gli elementi di radicalità in grado di “dividere il fascio” e di aprire spazi di possibilità politica.

Tutto si divide, tutto è politicizzabile, si può discutere di tutto.

Posted in Generale.