Mentre in Italia si cerca di rivalutare per legge la Repubblica di Salò, ecco un altro esempio di revisionismo di Stato nel «Dizionario Biografico» finanziato dal governo Zapatero.
SPAGNA: «FRANCO NON FU DITTATORE», BUFERA SU ACCADEMIA. ZAPATERO HA FINANZIATO OPERA CON 6 MLN EURO
Francisco Franco? Un signore «intelligente e moderato», inoltre «coraggioso e cattolico» che guidò un regime «autoritario ma non totalitario», insomma non un dittatore: chi invece dirigeva un «governo praticamente dittatoriale» era il primo ministro delle Repubblica spagnola, il socialista Negrin, rovesciato in un bagno di sangue nella Guerra Civile dallo stesso Franco.
Molti spagnoli hanno fatto un balzo sulla sedia leggendo i primi tomi del nuovissimo «Dizionario Biografico», l’opera monumentale (50 volumi, i primi 25 appena presentati davanti a re Juan Carlos di Borbone) della Reale Accademia di Storia di Madrid. Un lavoro finanziato dal governo del premier socialista Josè Luis Zapatero con sei milioni di euro che offre una sorprendente rilettura del passato recente del paese in chiave nostalgico-franchista. L’opera ha scatenato un mare di polemiche.
La sinistra ha chiesto al governo di riferire in parlamento. Il senatore catalano Joan Saura ha chiesto «il ritiro immediato» del Dizionario, ispirato a «idee del pensiero fascista spagnolo». I ministri dell’ educazione Angel Gabilondo e della cultura Angeles Gonzalez-Sinde hanno invitato l’Accademia a correggere i capitoli «non obiettivi». Ma il presidente degli storici Gonzaleo Anes y Alvarez, Marchese di Castrillon, ha risposto picche. «Non correggeremo niente». La stampa è insorta: «si tratta di un grottesco tentativo di fare pseudo-storia, sul modello della strategia stalinista di deformazione del passato», accusa Publico.
La biografia di Franco è quello che più ha fatto scattare i campanelli d’allarme. Il generalissimo, che nel 1936 guidò il golpe militare contro la repubblica, poi massacrò nella Guerra Civile decine di migliaia di repubblicani, quindi diresse la dittatura fino alla morte nel 1975, viene descritto come un valoroso capo militare, e come un uomo di stato solo «autoritario». Ma la sua biografia è stata curata dallo storico Luis Suarez, vicino alla Fondazione Franco, presidente della Confraternita del Valle de los Caidos’, il Mausoleo del generalissimo. Nel capitolo sul Caudillo la parola ‘dittatore’ non esiste, non c’è spazio per le atrocità della Guerra Civile e per le esecuzioni sotto la dittatura. Ma anche altre biografia di personaggi dell’epoca sono surreali. L’ultimo governo repubblicano del socialista Negrin, è definito «praticamente dittatoriale». Il generale franchista Carlos Asensio Cabanillas secondo il Dizionario nel 1936 prese parte «al Glorioso Sollevamento Militare, per la Salvezza della Spagna», ossia il putsch di Franco le cui milizie sono definite «forze nazionali». Cabanillas, fra l’altro, spiega il Dizionario, prese all’esercito repubblicano Almendralejo, in Extremadura «dove rimase per normalizzare la vita della città». Una ‘normalizzazione’, precisa El Pais citando lo storico britannico Paul Preston, che avvenne così: «oltre mille persone, fra cui 100 donne, furono fucilate. Prima molte delle donne furono violentate».