Si sa, da anni, l’onorevole Enzo Raisi pesta una merda dopo l’altra quando apre bocca sulla strage neofascista del 2 agosto.
Lo stragista Valerio Fioravanti ha recentemente dichiarato che il Presidente dell’Associazione delle vittime della strage «ha perso solo la suocera e, come dice un mio amico, la suocera non è una vera perdita».
L’onorevole Enzo Raisi subito gli fa il verso (o era l’amico sopracitato?) e precisa che comunque la suocera non è una parente diretta, ma acquisita:
«Paolo Bolognesi è abusivo. Non ha titolo a stare nell’Associazione dei familiari delle vittime della strage della stazione […] si è inventato la suocera, che rimase ferita nella strage ma poi morì tre anni dopo per tutt’altri motivi. Quello con la suocera, però, non è un rapporto di parentela previsto dalla statuto per i parenti delle vittime».
Ecco la risposta di Paolo Bolognesi, l’«abusivo», al postfascista Raisi, l’«onorevole»:
«Chi parla così dimostra una disinformazione totale su quello che è successo alla mia famiglia. Mia suocera, Vincenzina Sala, è morta sul colpo. L’abbiamo riconosciuta per l’anello che aveva al dito alle 2 del mattino del 3 agosto, in obitorio. Il suo nome sta sulla lapide. Chi parla non sa cosa è stata la strage per la mia famiglia. Altre tre persone – mio figlio, mio suocero, mia madre – sono rimaste ferite. Con invalidità che vanno dall’80 al 100%».
Che dire? Certo all’onorevole Raisi non mancano i titoli per presiedere un Club degli amici di tutti gli stragisti: i Ciavardini, i Breivik, i Casseri…