Quarant’anni dopo la strage di Piazza della Loggia e i depistaggi dello Stato, un tribunale scopre l’acqua calda: la strage di Brescia fu compiuta dall’estrema destra neofascista con il favoreggiamento dello Stato…
Intanto a Milano apre la sede neonazista di «Lealtà e Azione» in locali di proprietà di emissari di un clan della ’ndrangheta, a conferma dei rapporti sotterranei fra mafie e personaggi del neofascismo come Pasquale Guaglianone, ex tesoriere degli stragisti dei NAR condannato per associazione sovversiva e banda armata.
Invece i neofascisti moderati di «Fratelli d’Italia» rimettono nel loro simbolo elettorale la fiamma del MSI, che dovrebbe raffigurare una fiamma che esce dalla bara di Mussolini. Quella fiamma «sacra» a squadristi e assassini che ha continuato a bruciare troppe vite umane negli ultimi sessantanove anni…
Ma più che neofascisti moderati, i «Fratelli d’Italia» andrebbero chiamati fratelli di truffa: dopo l’arresto a Rosarno del coordinatore di «Fratelli d’Italia» Rocco Castagna per truffa aggravata e riciclaggio, ecco ad esempio il vicepresidente della Provincia di Milano Umberto Novo Maerna che ora è indagato per 10.800 euro concessi nel 2010 a una associazione di paracadutisti del suo amico ed ex compagno di partito in AN, Dario Macchi.
Del resto, a Bologna è un ciarlatano del calibro di Massimiliano Mazzanti ad essersi messo in lista…
Eia eia alla larga!
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