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Il vomito non basta!

Anche Nikolas Cruz, il 19enne che ha ucciso 17 persone in una scuola di Parkland in Florida, era membro di un gruppo suprematista bianco dell’estrema destra statunitense.

Oggi lo stragismo identitario non fa che mettere in pratica i messaggi d’odio della destra. Gianluca Casseri, che nel 2013 sparò su un gruppo di senegalesi uccidendo due persone, era un intellettuale organico alla destra identitaria e affiliato a CasaPound. Amedeo Mancini e Luca Traini erano vicini alla Lega Nord e a CasaPound. E hanno ricevuto solidarietà implicita o esplicita da molti partiti ed esponenti dell’estrema destra.

Non si tratta di persone isolate, né di gesti di follia, ma di atti di terrorismo politico che hanno dietro precise strategie autoritarie e razziste.

Ora, dinanzi al comizio del neofascista Roberto Fiore, quell’ipocrita dell’assessore Matteo Lepore dichiara: «Ho il vomito, ma non spetta al Comune negare la piazza».

Nella storia dell’Italia repubblicana ci sono stati molti partiti dichiaratamente neofascisti, dall’MSI fino a CasaPound e Forza Nuova, variamente legati ad atti di violenza, di terrorismo e di strage.

Ma nonostante la Costituzione vieti «la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista»…

nonostante sia considerata «apologia di fascismo» la «propaganda per la costituzione di una associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del partito fascista», o che «pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche»…

insomma, nonostante la tanto sbandierata Costituzione, né Lepore, né tutti gli altri politicanti istituzionali degli ultimi 70 anni hanno mai avviato una campagna per lo scioglimento di queste organizzazioni d’odio e il loro vomito è solo una frase ad effetto per i giornali.

Ora e sempre resistenza!

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