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… e c’è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra

Oggi il centro di Bologna assomiglia sempre più a una città sotto assedio. Ci sono camionette e uomini armati ad ogni angolo, con un piglio arrogante da invasori. Ci sono gli agenti di scorta al professor Panebianco che si lamentano di non poter girare fra gli studenti con il manganello. Ognuno fa la sua ronda più o meno armata: dapprima i neonazisti di Forza Nuova, poi i bottegai dell’ASCOM contro i «venditori abusivi», adesso i vertici dell’Università contro il «degrado»…

Intanto a Bologna, il 5 marzo scorso, lo squadrismo di Forza Nuova è giunto a coprire con uno striscione la vetrina della libreria IBS di Piazza dei Martiri per impedire «l’esposizione e la vendita di libri della casa editrice Lo Stampatello» i cui «titoli», secondo il fanatismo dei neonazisti, sarebbero volti a «minare la definizione di famiglia tradizionale costituita da un uomo e da una donna».

Certo è grave e preoccupante che un gruppo di neonazisti possa condurre un attacco simbolico contro una libreria, coprendone la vetrina. A Bologna è la prima volta che succede. Ma la cosa non ha destato alcuno scalpore presso quei sedicenti «democratici» figli-di-questo-e-di-quello che invece si stracciano le vesti ad ogni minimo segno di critica e contestazione dell’autorità costituita.

Intanto, propagandando l’odio verso «stranieri» e «diversi», in Slovacchia il partito neonazista è riuscito a raggiungere l’8% nelle ultime elezioni del 5 marzo.

Un successo per il Partito del Popolo – Slovacchia nostra (Ľudová strana – Naše Slovensko, LSNS) guidato da Marian Kotleba che si rifà esplicitamente alla tradizione cattolica e antisemita della Repubblica slovacca del presidente Jozef Tiso, alleato del Terzo Reich dopo l’invasione e lo smembramento della Cecoslovacchia. Insomma, una formazione molto simile a Forza Nuova, con una simil-svastica per simbolo.

A Bratislava e a Banská Bystrica si sono tenute manifestazioni antifasciste per ricordare chi siano i neonazisti dell’LSNS.

«Anche se Kotleba e i suoi servi sono arrivati in Parlamento formalmente in modo democratico, non si tratta di un partito democratico. Hanno ingannato i loro elettori. LSNS è seguace morale e idolatra dello Stato slovacco (1939-1945) che uccise 60.000 persone seguendo una ideologia perversa», ha dichiarato Matej Ivancik, tra gli organizzatori della protesta.

Až do konca života budem antifašista!

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