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[BO] Ancora neofascisti e leghisti in giro per Bologna

È sotto gli occhi di tutti che la Lega Nord si è sempre distinta per svariate forme di propaganda xenofoba e di istigazione all’odio razzista.

Militante ed ex candidato della Lega Nord era Luca Traini, il neofascista della tentata strage di Macerata. E alla Lega Nord era vicino anche il neofascista Amedeo Mancini, che ha ucciso a pugni Emmanuel Chidi Namdi il 5 luglio 2017.

A Bologna, la Lega Nord si è di recente impegnata in una campagna elettorale che ha fatto della crociata contro i migranti il suo principale punto di forza. Nel giro di poche settimane, hanno invitato Magdi Allam per dire che non esiste un Islam moderato e che tutti i mussulmani sono più o meno complici del terrorismo… Hanno invitato Alain Eman secondo cui l’Islam è come la mafia… Hanno invitato Luca Donadel secondo cui l’Islam è come il Nazismo

La Lega Nord non ha idee, ma fomenta e cavalca le paure, gli egoismi e i risentimenti di un paese impoverito, confuso, violento, ipocrita, sull’orlo ormai di uno sfacelo civile senza ritorno.

La Lega Nord non fornisce risposte, ma asseconda le pulsioni d’intolleranza che essa stessa ha contribuito a creare.

Ora il ducetto della Lega Nord, Matteo Salvini, arriva anche a Bologna martedì 20 febbraio al Royal Hotel Carlton alle ore 20.30 per proseguire una odiosa campagna d’odio all’insegna dello slogan «Prima gli italiani».

Ed è un’iniziativa che fa il paio con la recente provocazione del neofascista Roberto Fiore che, servendosi dello stesso slogan, il 16 febbraio ha minacciato violenze indiscriminate con le seguenti parole:

«Ora noi abbiamo due possibilità: o fare, se possibile, uscire qualche cosa di grave nelle prossime settimane sui giornali, feriti, incidenti; oppure proporci, alzare il nostro tono e alzare il livello di scontro, ma uno scontro politico sempre diretto ai poteri forti, al governo, al regime, a coloro che stanno permettendo che il nostro territorio venga violato dall’immigrazione».

Ma non solo. Lunedì 26 febbraio arriverà anche il bus dell’odio di integralisti cattolici e neofascisti e anche noi saremo in piazza per dare un segnale del fatto che loro, come tutti i fascisti, non sono graditi nella nostra città e ai loro messaggi di discriminazione sapremo ancora rispondere con un’idea di società aperta, plurale, colorata e antifascista.

Bologna è una città che rifiuta l’omofobia, il razzismo, il sessismo, il militarismo e lo squadrismo.

Una città che, dalla strage del 2 agosto 1980 alla banda della Uno bianca, ha pagato a caro prezzo le strategie autoritarie dei neofascisti e delle loro sponde negli apparati dello Stato.

Resistere con intelligenza è possibile e opportuno!

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