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[BO] «Degrado» in Zona Murri

Più le statistiche documentano la diminuzione costante dei reati, più aumenta la percezione dell’insicurezza. Non è una curiosa legge della fisica, ma il prodotto di una propaganda costante, trasversale, pervasiva. E tutto per distrarre le persone dalla vera insicurezza: quella della miseria, dello sfruttamento, delle morti sul lavoro, dell’ambiente inquinato in cui viviamo, di una vita sempre più privata di condivisione, solidarietà, avvenire…

Ora gli addetti alla propaganda securitaria sono arrivati anche in Zona Murri. Utilizzano la solita tecnica comunicativa ben illustrata nel film Lo sciacallo – The Nightcrawler. Se picchiano un migrante non è «degrado». Se derubano un negozio di benestanti bianchi invece è «degrado».

Ora se ne vanno a fare «riunioni» private nei bar e nei locali, per fomentare la «Bologna che non si arrende». Come alla Birreria Amadeus, dove Rosa Amorevole (Presidente del Quartiere, del PD), Manes Bernardini (prima Lega Nord, ora Insieme Bologna) e Alberto Aitini (Assessore alla Sicurezza, degno erede dei suoi più cupi predecessori) hanno puntato il dito sugli «episodi di degrado» della zona: il problema non è solo quello di furti e borseggi, ma piuttosto il fatto che «ci sono in giro facce poco raccomandabili»  (anzitutto le loro!, vedi qui sopra nella foto), che ci sono orribili «party domenicali» nel parco della Lunetta Gamberini e c’è «il problema dell’accattonaggio, concentrato nei pressi dei supermercati e in via Dagnini».

Secondo noi il «degrado» è anche quello dei piccoli sciacalli della politica che vanno in cerca di voti e consenso, fiduciosi che spargendo veleno faranno carriera.

Secondo noi è «degrado» l’informazione tossica e classista del «Resto del Carlino».

Per fortuna con tanta gente non attacca.

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[BO] Dibattiti, passeggiate e avventure verso il 25 aprile

Venerdì 13 aprile dalle ore 9 alle 14.30: dibattito sull’educazione al genere e le crociate reazionarie dei cattofascisti: “Che genere di scuola. Educazioni differenti per una società plurale” all’I.S. Aldini Valeriani ore 9-18.

Venerdì 13 aprile alle ore 18.30 al N/Aut – Nautilus Autogestito di Via San Giacomo 11 si terrà il dibattito: Antagonist* nel febbraio antifascista.

Venerdì 13 aprile alle ore 20 presentazione del libro di Valerio Monteventi “Tosti e giusti. Storie di coraggio, antifascismo e Resistenza” (edizioni Pendragon) a Vag61 in via Paolo Fabbri 110.

Sabato 14 aprile dalle ore 15: Street Parade antifascista e antirazzista a Imola.

Lunedì 16 aprile alle 20: Assemblea pubblica verso il corteo del 25 aprile nella Sala “Falcone e Borsellino” di via Battindarno 123.

Giovedì 19 aprile alle ore 21: dibattito su “Fascismo e sessismo: le politiche sociali che Forza Nuova riserva alle donne” con il Collettivo femminista Mujeres Libres e la rete Stop agli integralisti cattolici e ai neofascisti, a Xm24 in via Fioravanti 24.

Venerdì 20 aprile alle ore 21: dibattito su “Antifascismo e resistenza oggi” con Claudia Pinelli e le Madri per Roma Città Aperta, a Xm24 in via Fioravanti 24.

Sabato 21 aprile dalle ore 10: passeggiata antifascista dal Pratello alla Certosa.

Sabato 21 aprile dalle ore 15: “Cirenaica Antifascista”, ossia passeggiate, mostre e interventi nel rione a cura di Vag61, Resistenze in Cirenaica e Palestra Popolare Vag61.

Sabato 21 aprile alle 19.30: proiezione del documentario “Il diritto di Provocare” più aperitivo Benefit e discussione con l’attivista Andrea Giuliano, a Vag61 in via Paolo Fabbri 110.

Domenica 22 aprile dalle ore 10: Liberazione a colori, per l’antifascismo, contro il razzismo.

Martedì 24 aprile ore 20.30: dibattito su A volte ritornano: vecchi e nuovi fascismi al Baraccano con Mimmo Franzinelli e Maddalena Gretel Cammelli.

Vedi anche eVenti di Liberazione.

Se avessimo tralasciato qualcosa, servitevi dei commenti per segnalare iniziative locali verso la Liberazione e il corteo del 25 aprile

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[BO] mer 25 apr h.10: corteo antifascista per la Liberazione

Corteo antifascista a Bologna il 25 aprile
Vedi in Agenda le iniziative nei giorni precedenti

L’ANTIFASCISMO NON LO DELEGHIAMO

Anche quest’anno le realtà antifasciste bolognesi lanciano un corteo antifascista in città scegliendo di partire dal quartiere Barca per arrivare alla festa organizzata dal comitato Pratello R’Esiste.

Il 16 aprile, alle 20, si terrà un’assemblea pubblica nella sala “Falcone e Brosellino” (via Battindarno 123) per presentare alla città l’iniziativa del 25 aprile. Iniziativa che è stata e sarà preceduta da innumerevoli altre manifestazioni, testimonianza della vivacità e della determinazione della Bologna Antifascista di riprendersi spazi, strade e quartieri per sottrarli a quanti speculano sulla crisi economica e sociale.

Crisi che è il frutto delle politiche di governo sia nazionali che internazionali. Crisi che permette ai fascisti di ogni risma di godere della benevolenza di una borghesia sempre più preoccupata di perdere i propri privilegi e di conseguenza della protezione delle “forze dell’ordine”.

La Bologna Antifascista che è scesa in piazza il 16 febbraio contro Forza Nuova, che ha manifestato a Macerata come a Firenze, che è scesa in piazza per Afrin e per dire, il 24 marzo, “mai più Macerata, mai più Firenze, mai più via Mattei”. La Bologna Antifascista che è stata e sarà al fianco del movimento femminista, antisessista, antirazzista.

Lo ribadiamo con forza, oggi più che mai: non può esserci una lotta antifascista che non sia profondamente femminista, antisessista e antirazzista: la prevaricazione violenta di ogni diversità e l’ignobile retorica sulla difesa delle donne (e quindi della razza) sono strumentalizzazioni di un potere maschilista timoroso di perdere il proprio privilegio in favore di una reale autodeterminazione delle donne e di tutte le soggettività femminilizzate trans* e queer.

Questa Bologna Antifascista chiama tutte e tutti a scendere in piazza  e partecipare la corteo del 25 aprile 2018.

Oggi assistiamo al paradosso (anche se la storia ci dimostra come non sia paradossale) che chi vuole impedire ai fascisti di avere un ruolo politico debba subire l’arresto, le denunce, le percosse, le minacce, le persecuzioni sui luoghi di lavoro. Per queste/i compagni il corteo esigerà a gran voce la liberazione. Lorenzo, Giorgio, Jacopo, Niccolò liberi subito!

Questa dovrebbe essere una “Repubblica nata dalla Resistenza al Nazifascismo” e quindi l’antifascismo dovrebbe essere un patrimonio comune; invece chi si definisce “democratico” non fa altro che lasciare spazio (se non addirittura spalleggiare) alla canea fascista. Non parliamo poi della destra istituzionale che oggi si candida a governare il paese. Dalla Lega a Fratelli d’Italia, questi partiti sono pieni di picchiatori, guardie del corpo, sostenitori che rivendicano apertamente il loro essere fascisti.

Per un 25 aprile di lotta e resistenza non possiamo delegare alle forze istituzionali e a vuote ritualità il rinnovato impegno di tutte e tutti noi a lottare anche oggi per libertà, l’uguaglianza e la giustizia sociale.

Liberiamo le strade da razzismo e sessismo con l’azione diretta e per l’autogestione!

Concentramento mercoledì 25 aprile alle ore 10, Rotonda Domenico “Dodi” Maracino, Quartiere Barca

Realtà antifasciste bolognesi

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[Imola] sab 14 apr h.15: Street Parade Antifascista e Antirazzista

IMOLA: STREET PARADE ANTIFASCISTA E ANTIRAZZISTA
https://www.facebook.com/events/1831658020468462/

Sabato 14 aprile 2018 a Imola
Nel 73° anniversario della Liberazione di Imola dal nazifascismo, attraversiamo le vie della città con una parata musicale!
Combattiamo chi fomenta e protegge razzismo e fascismo!

*** Per chi volesse andare al concentramento insieme ci troviamo dalle 14 al csa Brigata 36 in via Riccione 4! ***
Concentramento ore 15 in piazzale Marabini (stazione dei treni) ad Imola.
Lungo il percorso musica, letture ed intervento di Nullo Mazzesi (artista, poeta, muratore e partigiano).

Finito il corteo, al csa Brigata 36 (via Riccione 4):
– ore 19: musica e parole partigiane con Nullo Mazzesi e Labile Istante di Vuoto (Contrasto progetto acustico)
– ore 20: cena buffet
– ore 22: Afreak in concerto (roots reggae dalla Romagna cesenate) e dj-set

La street parade è confermata anche in caso di maltempo!
Ci troviamo senza bandiere identitarie se non quelle dell’antifascismo.
Info e adesioni: imola-antifascista at libero punto it, FB Imola Antifascista.

PER UNA NUOVA LIBERAZIONE

Sono passati 73 anni dal 14 aprile del 1945, giorno della Liberazione di Imola: festeggiamo la vittoria partigiana sul nazifascismo, ma non possiamo certo festeggiare la situazione italiana e mondiale attuale. Viviamo in un tessuto sociale disastrato, dove chi ha di più continua ad accumulare ricchezze mentre chi ha di meno viene impoverito/a ulteriormente, con un ambiente devastato per le speculazioni di pochi e guerre combattute per interessi economici fomentate da militarismo, neocolonialismo predatorio, odio razziale o religioso e dall’industria – anche italiana – degli armamenti.

Ma intorno a noi molta gente, invece di prendersela con i reali responsabili di questa crisi, viene ingannata a credere che il problema sia il diverso, l’ultimo arrivato, la guerra tra “nuovi” poveri e chi povero lo è da generazioni invece che la guerra alla povertà.

Si moltiplicano così episodi criminali fomentati dal razzismo, come l’attentato terroristico compiuto da un leghista a Macerata e l’omicidio di un senegalese a Firenze.

I meccanismi che creano ingiustizie e insicurezza sono altri: politiche che distruggono i diritti, dalla privatizzazione del welfare alla negazione dei diritti umani, condizioni di vita e lavorative sempre peggiori, con contratti precari, lavoro sfruttato, fabbriche che delocalizzano o licenziano per aumentare i profitti, leggi autoritarie e discriminanti.

Essere antifascisti/e oggi significa continuare a mobilitarsi per una nuova Liberazione: dallo sfruttamento, dalla precarietà, dalle guerre, dal razzismo, dal sessismo e da tutte le discriminazioni, per una società solidale, inclusiva, paritaria.

Non ci interessa limitarci alla retorica delle ricorrenze, al solo ricordo di chi ha combattuto contro il fascismo nel secolo scorso: il fascismo esiste ancora oggi, e non è solo qualche esaltato naziskin o neofascista di CasaPound e Forza Nuova, ma è tutto quello contro cui lottiamo quotidianamente.

Riconoscere i fenomeni del neofascismo e del razzismo come meccanismi volti a farci individuare falsi nemici è il primo passo per accorgersi che il vero problema, all’origine della sempre più diffusa povertà e precarietà delle nostre vite, è l’austerità imposta alle sole classi sociali più povere da chi ci governa da decenni senza nessuna reale alternativa.

La povertà economica e sociale che ci ha imposto il PD, alimentando contemporaneamente un razzismo strisciante con il decreto Minniti e gli accordi criminali con la Libia, è la stessa che ci imporranno Lega Nord e M5S, dove il razzismo si mostra sfacciato nei primi e si camuffa nei secondi. L’unica alternativa possibile è ribaltare completamente questo sistema, per una prospettiva differente di società!

Non è dal colore della pelle o dalla lingua parlata che si individua chi ci è nemico, ma dalle parole e dalle imposizioni di chi magari ha un volto rassicurante, ma non fa i nostri interessi. Più saremo uniti/e tra chi ha gli stessi bisogni, a prescindere dal paese di nascita, più avremo forza per lottare insieme!

Il 14 aprile saremo in piazza con una street parade per le strade di Imola senza bandiere identitarie ma dietro ad un unico striscione di Imola Antifascista. Dal giorno dopo saremo di nuovo presenti nei molteplici percorsi a cui partecipiamo nelle lotte per il lavoro, la difesa dell’ambiente, il diritto alla casa, alla sanità e all’istruzione, contro guerre, patriarcato, razzismo e repressione.

Imola Antifascista

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[BO] mar 24 apr h.20.30: dibattito su vecchi e nuovi fascismi al Baraccano

A VOLTE RITORNANO…
(… o non sono mai andati via?)
VECCHI E NUOVI FASCISMI A CONFRONTO
Cosa accomuna e cosa divide il ventennio mussoliniano e i neofascisti di CasaPound e simili?


Ormai tutti i partiti/movimenti neofascisti sono stati sdoganati dalla narrazione dei media mainstream. Durante l’ultima campagna elettorale Simone Di Stefano, candidato premier di Casapound, è riuscito a comparire in svariati talk show televisivi da quello di Enrico Mentana a quello di Corrado Formigli. Questi «giornalisti», nel nome della tanto decantata libertà di parola e per fare qualche ascolto in più, non si sono resi conto della gravità del dare credibilità a questi soggetti?

Contemporaneamente in molte città d’Italia, Bologna compresa, CasaPound e Forza Nuova hanno potuto portare avanti impunemente in campagna elettorale banchetti da cui far passare i propri messaggi sessisti, razzisti e xenofobi, con il placet delle istituzioni locali.

Ma chi sono quindi questi «nuovi» fascisti e soprattutto quanto sono nuovi? Quanto sono legati e quanto si discostano dalla tradizione mussoliniana?

Ne dialoghiamo con Mimmo Franzinelli, storico, autore di numerosi saggi sul fascismo delle origini (un titolo per tutti: «Squadristi. Protagonisti e tecniche della violenza fascista 1919-1922») e con Maddalena Gretel Cammelli, antropologa, autrice di «Fascisti del terzo millennio. Per un’antropologia di CasaPound».

Martedì 24/04/2018 h. 20.30
Sala del Baraccano, Via Santo Stefano, 119


FASCISTI DEL TERZO MILLENNIO, SE LI CONOSCI LI EVITI
ORA E SEMPRE RESISTENZA!

Coordinamento Antifascista Murri – Nodo Sociale Antifascista Bologna

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[BO] sab 21 apr h.10: passeggiata antifascista dal Pratello alla Certosa

Riceviamo e condividiamo la notizia di quest’iniziativa verso il 25 aprile…

21 APRILE 2018
BOLOGNA È SEMPRE ANTIFASCISTA
VIA LA CANAGLIA FASCISTA!
(BOLOGNA TORNA AD ESSERE LIBERATA DAI FASCISTI)

In questi mesi diversi rigurgiti e provocazioni fasciste imbrattano Bologna città medaglia d’oro della Resistenza. Una insana cultura razzista, sessista e arrogante sta insozzando i nostri quartieri.

FERMIAMOLI!

Una passeggiata nel quartiere per ricordare la Resistenza partigiana e liberare nuovamente la città con letture, canti e…. un po’ di vernice.

Dove sosteremo:

1. piazza San Rocco: lapide in ricordo di Don Elli
2. via Andrea Costa 73/a: infermeria partigiana
3. attraverso via Turati canteremo Bella Ciao
4. via Turati: murales di Irma Bandiera
5. via Irma Bandiera: lapide in ricordo di Irma Bandiera
6. piazza della Pace: lapide dei partigiani del quartiere Saragozza e lapide di Arpad Weisz
7. muro della Certosa: lapide di Edera De Giovanni e di altri partigiani lì fucilati

UNISCITI A NOI!

Ore 10.00 Piazza San Rocco PARTENZA PASSEGGIATA
PORTA LA TUA FANTASIA

 Anpi Pratello e Pratello R’Esiste

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[BO] dom 22 apr dalle h.10: Liberazione a colori, per l’antifascismo, contro il razzismo

LIBERAZIONE A COLORI
PER L’ANTIFASCISMO, CONTRO IL RAZZISMO
AZUGER INSIEME NELLA PIAZZA

Programma della giornata di Domenica 22 aprile 2018 in Piazza dei Colori

h.10.00 Apertura con coro resistente dei Bambini del Pratello
+ Quartetto /fisarmonica

Apertura dei banchi di CampiAperti
Mercatino del riuso e baratto
Banchetti delle associazioni

h.10.30 Apertura spazio mostre:
“Bologna città medaglia d’oro della resistenza HA memoria: Bologna è antifascista”
a seguire: presentazione libri + Azuger

h.11.00 dibattito: “Alimentazione e Agricoltura” a cura di CampiAperti

h.11.00 Biciclettata verso l’Hub
Inaugurazione della Mostra di Diatta Lamine

h.12.00 Tavolata Interculturale: indovina chi viene a pranzo

h.14.00 Attività sportive (Ass.Il Grinta + Palestre popolari)

h.14.30 Partenza passeggiata resistente per le vie del quartiere con animazione teatrale di Cantieri Meticci

h.15.00 Musica dibattiti giochi

h.17.00 Dibattito “Attualità dell’antifascismo oggi” con WuMing2, Antar, e rappresentanti delle associazioni del territorio

h.18.00 Aperitivo meticcio

h.20.00 Chiusura

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5 maggio 1981: muore l’allodola d’Irlanda

Oggi la barbarie che attraversa le nostre vite è così accecante che fatichiamo a vederla e a riconoscerla collettivamente. Ma non esiste uno Stato che non sia, in qualche misura, anche un apparato di barbarie e un congegno oppressivo di violenze organizzate. Per questo conoscere il passato ci serve a interrogare il presente e a ritrovare la capacità di contrapporci alla sopraffazione, all’autoritarismo, alla diseguaglianza e alla guerra che cresce ovunque.

5 MAGGIO 1981: MUORE L’ALLODOLA D’IRLANDA
di Gianni Sartori

La morte di Bobby Sands nel 1981 ha rappresentato per molte persone, più giovani, di mia conoscenza un evento di quelli che ti segnano, ti cambiano se non proprio la vita, almeno la percezione della stessa (oltre che della Storia, della politica…).

Per chi scrive le cose andarono altrimenti. Dopo una militanza iniziata nel ’68, grossomodo, ritenevo di aver concluso il mio impegno (per stanchezza esistenziale, sensazione di impossibilità nel cambiare le cose, riflusso… fate voi) con le manifestazioni, talvolta dure, a cui avevo partecipato nel 1974 (assassinio di Puig Antich) e nel 1975 (vedi le proteste per l’uccisione di Varalli, Zibecchi e Micciché e, in settembre, per la fucilazione di due etarra – Txiki e Otaegi – e di tre militanti del FRAP). Per qualche anno mi dedicai ad altro (famiglia, alpinismo, lavoro…), pur mantenendo un interesse, una curiosità per quello che nel mondo si muoveva e agitava (con qualche incursione nella Spagna post-franchista, per esempio…). Poi era arrivato lo sciopero della fame dei militanti repubblicani e il tragico epilogo. Piantai tutto, o quasi, e partii per Belfast. Da allora, sostanzialmente, ho continuato. Colpa sua, di Bobby. E accidenti a lui che potrebbe essere ancora al mondo. Era infatti più giovane di me e la cosa mi colpì molto (fino ad allora erano stati soprattutto compagni miei coetanei a morire: Salvador Puig Antich, Saltarelli, Franco Serantini, Txiki…). A distanza di tanti anni, visto anche come poi sono andate le cose in Irlanda, mi chiedo se ne valesse veramente la pena. Ma questo non toglie nulla al suo coraggio, al suo autentico eroismo e a quelli dei suo nove compagni. Continued…

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Riscrivere la realtà è un’operazione necessaria a ogni regime autoritario

A Mantova un neofascista ex militante di Ordine Nuovo pare abbia ucciso un suo vecchio camerata con un colpo di pistola per motivi abbastanza poco chiari. Ma il «Corriere» ci scrive sopra un romanzetto eroico degno di miglior causa, parlando di indefiniti «segreti» senza mai usare parole come «stragi» o «strategia della tensione»…

«Entrambi, quella mattina del 17 gennaio, alle 9.30, erano armati. Tallarico d’un coltello a serramanico e Muratori di una pistola automatica. Quasi fossero pronti all’ineluttabile duello. Uomini senza paura. Quella lama era rimasta vicina al cadavere mentre la pistola, che aveva esploso tre colpi, non è stata trovata. Difficile sia stata buttata in acqua. Muratori è tipo svelto, analitico, lucido; non uno che si fa fregare facilmente».

Oggi, l’eufemismo verbale è diventato lo sport più praticato da giornalisti e politicanti. Quasi 1.000 persone l’anno muoiono per incidenti sul lavoro dovuti in gran parte all’inosservanza delle regole sulla sicurezza, ma ogni volta, per loro, è una «tragica fatalità», una «imprevedibile disgrazia», mentre la parola «sicurezza» viene brandita dai media come una clava contro i poveri, gli emarginati, i senza tetto, i profughi e i migranti…

A Cologno Monzese, comune a guida leghista con un consigliere di CasaPound, il 20 e 21 aprile verrà riprodotto un campo militare nazista per rievocare i giorni dell’occupazione tedesca. A promuovere l’iniziativa, intitolata «La vita di campo di un reparto di fanteria tedesco nelle settimane precedenti la Liberazione», è il gruppo 36 Füsilier Kompanie, un’associazione militare commemorativa che sfoggia apertamente insegne naziste. Ma per il sindaco festeggiare la Liberazione in divisa nazista è solo una «ricostruzione storica»…

Analogo è il caso della nave di Proactiva accusata di «associazione a delinquere» e «favoreggiamento dell’immigrazione clandestina» per aver salvato delle persone in mare e non averle consegnate alla guardia costiera libica. Anziché «respingimenti in mare» – che sono formalmente proibiti dalla legge – basta dire «salvataggio da parte della guardia costiera libica» e l’orrore diventa accettabile e umanitario…

Lo stesso può dirsi per la recente strage di manifestanti palestinesi. Il tiro al bersaglio dall’alto con fucili di precisione su persone disarmate diventa per i giornali italiani «violenti scontri», «violentissima battaglia»…

Persino sulla morte recente di un presentatore televisivo, i media hanno scritto fiumi di inchiostro sul suo «sorriso» senza riuscire a pronunciare la locuzione «cancro al cervello», ma solo «ischemia cerebrale»…

Qualsiasi reticenza, eufemismo, manipolazione, viltà e menzogna per far sembrare che siamo a posto, che tutto va bene e che questo è il migliore dei mondi possibili. Perché distruggere i significati è un’operazione necessaria a ogni regime autoritario. Altrimenti le persone potrebbero anche parlarsi e capirsi.

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Terrorista è lo Stato! Gaza libera!

Un tiro al bersaglio. Una moltitudine di gente che sfila davanti a uomini con fucili di precisione posizionati su collinette. Uno dopo l’altro, cadono a terra uomini, donne e bambini, uccisi o feriti come in un video-game. 17 morti, 2000 feriti. Vile attacco terroristico? Notizia da prima pagina?

No, nell’economia della neolingua attuale, sono solo soldati israeliani che hanno difeso lo Stato. Come accade in tanti altri angoli del mondo, dove le violenze e le stragi di Stato sono continue e continuamente rimosse. Quasi percepite in Occidente, quando se ne parla sui media, come cose normali. Perché oggi le parole pubbliche servono più a nascondere che a raccontare o cambiare la realtà.

Resistere dal basso al terrorismo degli Stati vuol dire anzitutto praticare forme di solidarietà internazionalista. La campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele è uno strumento di lotta nonviolenta, elaborata dalla società civile palestinese ispirandosi al movimento contro l’Apartheid in Sudafrica, per fare pressione su uno Stato responsabile di violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani.

Non cambierà nulla senza una concreta solidarietà con chi resiste!

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