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«Non farsi complici di nuovi delitti…»

Riceviamo e volentieri condividiamo una riflessione di nicoletta poidimani che richiama tutte e tutti alla gravità della situazione attuale in cui la violenza dello Stato e lo squadrismo neofascista rappresentano sempre più le facce diverse e speculari di uno stesso progetto autoritario, patriarcale e razzista.

«Qui non è più questione di comprensioni storiche del passato nostro e di quello delle nazioni su cui è passata la ventata fascista, ma di impegno etico e politico immediato. Tollerare ancora oggi passivamente la formazione di un nuovo regime che violasse un’altra volta, sotto varie maschere, i diritti della libertà sarebbe una colpa che investirebbe parimenti i singoli e tutto il popolo italiano; e tanto più gravemente dopo il periodo sofferto. Non si tratta di disseppellire i morti ma di impedire ai vivi di farsi complici di un nuovo delitto, combattendo tempestivamente il pericolo che per tanti segni si annunzia».

Così si conclude la lezione sulla marcia su Roma che lo storico Nino Valeri tenne a Milano nel febbraio del 1961.

Parole attuali nel giorno in cui Joanne Liu di MSF conferma ciò che, già anni fa, testimoniavano coloro che concretamente lottavano contro le criminali politiche di chiusura delle frontiere e i Cpt/Cie, cioè i lager della democrazia – che oggi si celano sotto la formula magica di «accoglienza diffusa». Leggi tutto su nicoletta poidimani.

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Asinus asinum fricat: Diego Fusaro a Terra dei Padri

Avvelenare i pozzi della rivolta è sempre stata una strategia del capitalismo e l’origine storica del Fascismo risale proprio al tentativo controrivoluzionario di simulare la lotta di classe in termini di nazionalismo e gerarchizzazione della vita sociale. Ma in qualche caso la storia si ripete come farsa da talk show… Il confusionario maître à penser Diego Fusaro sarà infatti ospite dei neofascisti di Terra dei Padri l’8 settembre a Modena e la cosa davvero non sorprende come nota Modena Antifascista:

Il “filosofo” Fusaro, enfant prodige del mondo accademico italiano, anticapitalista in Lacoste e professorino di una costosa università privata, è invitato come ospite pressoché ovunque, pubblica per le più grandi case editrici nazionali e imperversa quotidianamente in trasmissioni televisive di qualunque fascia oraria. La logica ci dice che se fosse veramente un “intellettuale dissidente”, o meglio ancora sovversivo, non sarebbe invitato da nessuna parte, non gli si darebbe spazio nei talk show e tantomeno credito come docente di Istituti privati per “la formazione strategica e geopolitica della futura classe dirigente italiana” come lo IASSP. Fusaro va ovunque, tranne nei luoghi che dovrebbe frequentare un autentico pensatore marxista, antisistema, in lotta contro le storture di questa società: i luoghi di lavoro, le periferie, i quartieri popolari, oppure le situazioni di lotta e di scontro sociale concreto. Viene invece spesso citato con soddisfazione dalle riviste e dai blog dell’estrema destra, in particolare quelli della galassia “rossobruna” (qui una breve introduzione), e spesso invitato alle iniziative di partiti fascisti, come fece CasaPound nel 2014.

Solo un caso? Non crediamo. Per questo non ci stupiamo della sua presenza, annunciata con tutti gli onori, al circolo neofascista Terra dei Padri il 9 settembre, come officiante del gran galà di riapertura della sede che ha ospitato concerti nazisti del Veneto Fronte Skinhead (gli stessi che a Mantova a inizio agosto hanno pestato un ragazzo con simpatie di sinistra) o vecchi protagonisti dell’eversione nera e della strategia della tensione come Mario Merlino, ordinovista implicato nelle indagini sulla strage di Piazza Fontana che ha benedetto tra scroscianti applausi l’apertura del sedicente “circolo culturale”.

Ma c’è ancora chi sostiene che Fusaro porti avanti una critica necessaria del pensiero dominante del nostro tempo. Altro che lotta di classe, critica dell’economia politica, solidarietà internazionalista e antifascismo militante: egli ne propone una con al centro l’identitarismo xenofobo, il complotto mondialista della “sostituzione etnica”, la lotta alla sedicente “teoria gender” e alle “ONG pagate da Soros” e un nazionalismo sovranista travestito da antimperialismo. Non manca nulla: è lo starter pack dell’intellettuale della Destra sociale, “né di destra né di sinistra”, che flirta col putinismo e con il lepenismo, si rifà integralmente alla Nouvelle Droite di Alain de Benoist, alla svolta rossobruna di Costanzo Preve e alle suggestioni euroasiatiche di Alksandr Dugin, riproponendo i concetti cardine della dottrina che negli anni Settanta veniva chiamata “nazimaoismo” (poi in parte sfociata nell’organizzazione Terza Posizione), una corrente ideologica pericolosamente ambigua e con capacità mimetiche da sempre presente nella storia e nel pensiero dei movimenti fascisti e nazional-socialisti.

Fusaro ne è l’espressione italiana e postmoderna più squisitamente pop e mediaticamente in vista, capace di tradurre le tesi principali di Costanzo Preve (suo maestro e pioniere italiano nel piegare il lessico concettuale marxista ai fini tradizionali dell’estrema destra) in un sistema di frasi a effetto e popolarmente capibili, tra la chiacchera da bar e il latinorum pedantesco, che il “giovane filosofo” utilizza per bucare lo schermo.

Egli ripete ossessivamente le stesse tre o quattro cose. Il risultato è un’antologia rimasticata di “marxismo” caricaturale e distorto, propaganda nazionalista-reazionaria e di pensiero anti-tecnica, caro a una certa tradizione filosofica europea antimoderna. Certe volte con risultati alquanto ridicoli, come la critica ai selfie in quanto “manifestazione del narcisismo atomizzante al quale ci costringe la società capitalistica” (cit. Fusaro), seguita dalla pubblicazione sul suo profilo facebook di un album di decine e decine di autoritratti in posa da intellettuale.

Lo stile di Fusaro è fatto di slogan iper-semplificati, che normalmente traveste di un pesante e pedante armatura di paroloni che dovrebbero suonare “filosofici” (nel senso del manuale del liceo) e citazioni – anche qui quasi sempre le stesse – del tutto estrapolate dal contesto originale e piegate alla funzione di glosse autoritative a ciascun pensierino, come nel delirante ritratto che di Gramsci, dipingendolo come nazionalista, antiscientifico e sovranista, praticamente un fascistoide lepenista…

Il discorso di Fusaro non è diverso dal discorso dei complottisti da bar, degli scie-chimicisti di Facebook, dei Salvini, Grillo, Barnard, Paragone, Povia (un altro futuro e prestigioso ospite di terra dei Padri!) e tanti altri. Non ha più valore di questi ultimi, non fornisce più strumenti teorici e pratici a chi sta in basso per liberarsi dalla corruzione e dalle angherie di chi sta in alto, non offre nuovi argomenti a tutti coloro che vogliono opporsi a questa società inaccettabile, ma ne utilizza la spinta al rifiuto per deviare la rabbia e mistificarne gli obiettivi: invece dell’unione tra lavoratori italiani e immigrati contro l’affamatore comune promuove la divisione su basi etniche e l’alleanza dei primi con la propria borghesia nazionale, invece dell’autodeterminazione femminile e sessuale indica il ritorno (si fa per dire, dato che non è mai andato via) a un modello patriarcale e maschilista, invece dell’organizzazione della lotta di classe senza frontiere propugna il conflitto geopolitico tra sovranità nazionali e opposti imperialismi.

Insomma, un’utile idiota totalmente in linea con la cosiddetta “offerta culturale” di Terra dei Padri.

Diffidate dalle imitazioni tarocche e ascoltate veri pensatori marxisti e dissidenti:

«La borghesia aizza gli operai di una nazione contro gli operai di un’altra, cercando di dividerli. Gli operai coscienti, comprendendo l’inevitabilità e il carattere progressivo della distruzione di tutte le barriere nazionali operata dal capitalismo, cercano di aiutare […] a organizzare i loro compagni dei paesi arretrati» (Lenin, Il capitalismo e l’immigrazione operaia, 1913).

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Neonazisti nell’esercito inglese

Non solo in Germania (1, 2), ma ora anche in Inghilterra si scoprono militanti dell’estrema destra razzista tra le file delle forze armate a progettare attentati…

Secondo il «Guardian» si tratta di quattro militari inglesi: un 22enne di Birmingham, un 32enne di Powys, un 24enne di Ipswich e un 24enne di Northampton. Farebbero parte del «National Action», un movimento suprematista bianco, razzista, antisemita, omofobo, che incita all’odio e glorifica la violenza.

Neofascisti e razzisti in divisa abbondano anche in Italia, ma chi ha cercato di studiare il fenomeno è stato prontamente zittito

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Sugli stupri di Rimini, contro tutte le violenze di genere

Una settimana fa a Rimini due brutali episodi di violenza si sono susseguiti durante la stessa notte, prima in spiaggia ai danni di un ragazzo e una ragazza polacchi in vacanza, poi di una donna trans peruviana lungo la strada statale. Leggi tutto su Rimini antifascista.

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[Carpi] Forza Nuova ci riprova l’1 settembre

Qui un resoconto della mobilitazione del primo settembre contro i neonazisti di Forca Nuova.

Continuano le provocazioni neofasciste a Carpi come segnala Modena antifascista. Con il solito espediente dei comitati apolitici…

Il partito neofascista Forza Nuova, non pago del rifiuto che la cittadinanza carpigiana e modenese ha duramente e largamente espresso nei suoi confronti, si vuole ripresentare a Carpi.

La sera del 4 agosto si era presentato portando militanti e camerati da tutto il nord Italia per paventare un proprio seguito locale. Dopo le efficaci contestazioni antifasciste, i fascisti ci riprovano sotto mentite spoglie, utilizzando un trucchetto ormai diventato usuale: quello di nascondersi dietro sedicenti «comitati apolitici» e manifestazioni «apartitiche». Come a Modena per la fiaccolata dell’orgoglio razziale organizzata da sedicenti «cittadini della zona Tempio», a Carpi Forza Nuova utilizza una nuova etichetta dietro cui nascondersi: RINASCITA CARPIGIANA, una scatola vuota manovrata dai militanti del partito di Roberto Fiore e riempito da qualche loro camerata e simpatizzante. Loschi individui che si presentano sotta una veste «apolitica» per avere campo libero e per legittimarsi in modo subdolo e pubblico nelle strade e nelle città che li schifano.

Nei fatti e in modo evidente non c’è nulla di apolitico e apartitico, ma tutto della peggiore estrema destra fascista: con la scusa di non utilizzare simboli o bandiere di partito (come se fosse quello il vero problema) vengono fatti passare contenuti che incitano all’odio razziale, che ripropongono ideologie assassine e che legittimano le pratiche criminali appannaggio delle organizzazioni neofasciste e neonaziste, come i fatti di Charlottesville, gli attentati incendiari contro i centri di accoglienza e le aggressioni squadriste che si susseguono in tutta Italia stanno lì a dimostrare.

Come veri sciacalli e infami speculatori quali sono, Forza Nuova utilizza come pretesto gli attentati terroristici di Barcellona, che nel loro delirio razzista i fascisti collegano alla questione dello Ius Soli: un calderone in cui il sangue delle vittime internazionali dell’islamo-fascismo dell’Isis viene mescolato con quello «etnicamente puro» a cui unicamente, secondo i novelli difensori della razza, possono essere garantiti i basilari diritti della cittadinanza italiana. Insomma, una mera scusa per la loro propaganda razzista e per fare proseliti.

Invitiamo tutti i sinceri antirazzisti, antifascisti e tutti coloro che preferiscono la solidarietà all’odio xenofobo di tenere gli occhi aperti in vista di questa nuova provocazione neofascista organizzata da Forza Nuova.

Invitiamo la parte migliore della cittadinanza carpigiana a non cadere nel tranello di chi vuole deviare la sacrosanta rabbia popolare che cova verso le classi dirigenti contro un fittizio capro espiatorio (che sia l’immigrato, come il profugo, come lo Ius Soli) e non verso chi è realmente responsabile del disagio sociale e dell’impoverimento generale, perché è più facile e più sicuro odiare chi, come tutti noi, sta in basso che sfidare chi dall’alto ha il potere e si arricchisce.

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[Carpi] Vandalismo contro la lapide commemorativa del partigiano Sabbadini

Qualche giorno fa, il 20 agosto, alcuni «ignoti» hanno danneggiato ancora una volta (a cominciare dal 20 agosto 2015) la lapide posta a Budrione di Carpi dedicata a Soave Sabbadini, partigiano comunista ucciso il 12 marzo del ’45.

Così Aldo Ferretti ricordava quei giorni di stragi e violenze nazifasciste in quella zona (Ricordi e lotte antifasciste, Reggio Emilia, Libreria Rinascita, 1971, p. 202):

Alle sconfitte i nazifascisti, per contro, rispondevano con rastrellamenti ed inaudite, quanto inutili, rappresaglie: il 3 marzo fucilarono a S. Michele di Bagnolo 8 patrioti; il 12 a seguito di un rastrellamento tra Correggio e Carpi assassinarono il gappista Soave Sabbadini; il 16 sul ponte nuovo di Correggio fucilarono 5 patrioti tra i quali A. Armani di Massenzatico; il 19 altri 5 vennero fucilati sulla Via Emilia tra Masone e Bagno; altri rastrellamenti con arresti, razzie ed incendi di case vennero compiuti in montagna, a Villa Cella e in altre parti della Provincia.

Intanto, a denti stretti, lo scorso giugno il vice Ministro dell’Interno Filippo Bubbico ha ammesso che all’interno di Forza Nuova «sono presenti elementi inclini all’uso della violenza coinvolti in risse ed aggressioni contro elementi di opposto orientamento politico e in altre condotte illegali». Un eufemismo per dire che negli ultimi cinque anni almeno un atto di violenza squadrista alla settimana è attribuito con certezza a militanti di Forza Nuova…

Senza contare le violenze e i tanti vandalismi neofascisti commessi appunto da «ignoti»…

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[BO] «Lealtà e Azione» fa la sua comparsa anche a Bologna

Mazzini diceva «Pensiero e Azione» per invitare alla coerenza fra ciò che si pensa e ciò che si fa. Ora, anche nel bolognese, fa la sua comparsa il gruppo «Lealtà e Azione» dove per «lealtà» bisogna intendere l’osservanza del motto delle SS naziste «Meine Ehre heisst Treue» coniato da Adolf Hitler («Il mio onore si chiama lealtà»). Come dire, che non bisogna pensare con la propria testa, ma soltanto obbedire al Führer

«Lealtà e Azione» è attivo nel bolognese con un ristretto numero di militanti su cui si appoggia per lavorare nella Bassa, per fare «volontariato» in zona Murri con le solite «raccolte di alimenti per famiglie italiane» promossa dall’associazione «CooXazione», e ha una forte attrattiva fra i tifosi della Fortitudo agendo nel gruppo degli «Unici». Un membro dei «Legittima offesa» è infatti attivo nella tifoseria della Fortitudo e ha messo su un programma radio (con streaming) a Radio Punto assieme a gente di «Lealtà e Azione».

E si incontrano spesso in un noto pub ritrovo di ultras di destra…

Questa la scheda presente nell’opuscolo di controinformazione della rete Emilia Antifascista:

Lealtà e Azione

Gruppo neonazista e costola italiana degli Hammerskins, nati nella seconda metà degli anni Ottanta da una costola del Ku Klux Klan americano, poi dilagati in Europa. In Italia particolarmente radicati in Lombardia, in espansione nella bassa padana. Intorno a «Lealtà e Azione» ruotano una serie di associazioni e onlus, attraverso cui si nasconde e opera nel sociale: «Wolf of the Ring» (associazione sportiva di combattimento e arti marziali), «Una voce nel silenzio» (raccolta di materiali per i cristiani siriani), «I lupi danno la zampa» (raccolta di alimenti per canili e gattili), «I Lupi delle vette» (gruppo escursionistico), «Memento» (associazione culturale), il «Gruppo Alpha» (gruppo universitario).

Sono presenti a Camposanto e operano nella bassa modenese – con collegamenti anche a Bologna, Crevalcore, Ravenna, Forlì – attraverso l’associazione «Bran.co» e il «Progetto Cooxazione», dediti alla raccolta di alimenti per famiglie solo italiane in difficoltà (non è dato sapere quali), ma anche attraverso «Una voce nel silenzio», «I Lupi danno la zampa» e «Memento», quest’ultima l’etichetta attraverso cui celebrano la storia fascista con omaggi, manutenzioni e raduni, per esempio al cimitero dei repubblichini di Reggio Emilia e al monumento della Corriera fantasma di San Possidonio. Il 29 gennaio 2016 a Camposanto hanno organizzato presso il bar Cupido un aperitivo di finanziamento. Presenti alle iniziative della casa madre milanese e ben collegati con gli ambienti neonazisti lombardi.

Per saperne di più intorno a questo pericoloso gruppo neonazista vedi anche:

Cinque domande ricorrenti su Lealtà Azione

Chi avesse informazioni o segnalazioni può inviarle alla nostra mail o nei commenti precedute da un asterisco se non vuole che siano pubblicate.

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L’unità della destra nella sottile guerra civile americana

Con o senza Bannon. L’unità della destra nella sottile guerra civile americana

di MATTEO BATTISTINI

Nel mezzo della polemica che sta coinvolgendo Trump dopo i fatti di Charlottesville, le varie frange della sua amministrazione divisa, esponenti repubblicani del Congresso non tutti propriamente moderati ma che comunque hanno preso le distanze dalla mancata condanna presidenziale, è arrivata la notizia che Steve Bannon non è più consigliere strategico del presidente. Leggi tutto su ∫connessioni precarie.

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[Crema] sab 26 ago h.18: Corteo antifascista: contro il fascismo e chi lo genera!

Più dettagli qui e qui.

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I fascisti? Due o tre cose che so di loro…

Uno dei compiti storici che lo Stato e il grande capitale hanno da sempre affidato a neofascisti e affini è quello dell’intossicazione a sinistra, della simulazione di ideali rivoluzionari socialisti o popolari, della confusione dei discorsi all’ombra dello squadrismo e della violenza razzista e stragista.

Non è però un fenomeno soltanto del passato se il circolo neofascista “Terra dei Padri” di Modena – tenuto a battesimo da un provocatore nero come Mario Merlino, che fu tra i protagonisti della strategia della tensione, – il prossimo settembre ospiterà il filosofo “marxista” (?!#) Diego Fusaro sempre più star rossobruna dei talk show di regime.

Non è un fenomeno del passato se in regione crescono aree rossobrune come “Fronte del Popolo” mettendo insieme neofascisti, postfascisti e “comunisti” (?!#) uniti da un’ambigua nostalgia di autoritarismo “sovranista” che può ispirarsi altrettanto bene a Stalin, Mussolini, Putin…

Per questo è importante ricordare chi siano stati i neofascisti italiani e quale sia la loro mediocre e velenosa storia. Riceviamo e condividiamo una testimonianza al riguardo di Gianni Sartori.

I FASCISTI? DUE O TRE COSE CHE SO DI LORO…
(di Gianni Sartori)

Il presente testo, alquanto frammentario, è frutto di una conversazione (a tratti un soliloquio), interrotta e alimentata da qualche domanda, in margine a un incontro-dibattito. Senza alcuna pretesa di ordine e sistematicità, tantomeno completezza. Continued…

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