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[BO] E riecco la Lega Nord…

Sabato 16 e domenica 17 gennaio la Lega Nord ha annunciato di voler tenere a Bologna una «gazebata» dal centro città fino alle periferie.

Sono quelli che l’8 novembre hanno portato in Piazza Maggiore comitive di gente che faceva saluti romani e gridava slogan fascisti.

Sono quelli che non perdono occasione per istigare all’odio razzista e alla guerra fra poveri.

Sono quelli che ieri adoravano il dio Po e adesso invece brandiscono il Presepe come arma impropria.

Sono quelli che hanno promosso presidi xenofobi in Via Mattei e hanno chiesto a gran voce il recupero dell’ex Consorzio Agricolo ora affidato a un ex pugile di estrema destra.

Ma la loro propaganda d’odio non ci può far dimenticare che cosa sia realmente la Lega Nord: un partito corrotto, colluso, bugiardo, truffatore, affarista.

Invitiamo tutte e tutti a vigilare affinché la «gazebata» leghista resti nei limiti della buona creanza e non si trasformi in un’occasione di propaganda razzista e di apologia di fascismo.

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La «Befana tricolore» dell’estrema destra

Ieri erano tutti celtiche e saluti romani, oggi cercano di camuffarsi da comitati cittadini come «Forlì ai Forlivesi», «Mantova ai Virgiliani», «Rimini ai Riminesi»…

Ieri adoravano il dio Po, Odino e il Walhalla, oggi brandiscono invece il Presepe e il Crocifisso…

Hanno capito che la cultura nazionalpopolare è oggi lo strumento più idoneo per spargere razzismo nella società e magari costruirci sopra qualche mediocrissima carriera di politici locali.

Così, quest’anno in tutt’Italia l’estrema destra ha puntato molto… sulla Befana. Ma Sondrio Antifascista ha sbugiardato l’operazione con una filastrocca e un volantino. Questa la splendida filastrocca:

La Befana vien di notte e i fascisti prende a botte.
Dà una falce al bimbo bello e un martello a suo fratello
sono doni popolari da lasciare ai proletari.
La Befana è tutta rossa e ci guida alla riscossa:
«Su compagni! Giù dal letto, non è tempo di dormir!
Testa alta e pugno chiuso verso il sol dell’avvenir!!»

E questo il volantino distribuito per le vie di Sondrio:

SMASCHERIAMO LA BUFFONATA DELLA «BEFANA TRICOLORE»

La chiamano «Befana Tricolore» e usano slogan come «solidarietà italiana» ed «aiuto alle famiglie disagiate» per far breccia nelle coscienze meno informate; dicono di volere distribuire giocattoli ai bambini, in realtà cercano di comperare la tua benevolenza ed il tuo consenso.

Parlano di bambini e fanno politica, e la fanno usando lo strumento del razzismo, ancora più odioso se si pensa che, ad essere discriminati, sono altri bambini: quelli che non vengono da una famiglia italiana (ma poniamoci una domanda, se la famiglia italiana fosse di colore o musulmana riceverebbe questi doni?). Come se indigenza e povertà riguardassero un’etnia, una nazione, e non una condizione diffusa dove c’è ingiustizia sociale e sfruttamento.

Usano tuo figlio per arrivare a te; usano la debolezza della tua condizione economica e lo sguardo di tuo figlio per farti diventare come loro: RAZZISTA, FASCISTA, XENOFOBO.

Sono soltanto dei vili vigliacchi ed ipocriti razzisti, e come tutti i razzisti fanno schifo.

Tu, con loro, non hai proprio nulla a che spartire.

Se uscissero con li loro vero volto (Forza Nuova, CasaPound…) non ti avvicineresti ai loro gazebo!!

AMA L’UMANITÀ, ODIA IL RAZZISMO!

Azione Antifascista – Sondrio

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Squadrismo, Stato e grande capitale

In poco più di due settimane sono tantissime le firme raccolte in Lombardia per chiedere al Presidente della Repubblica di sciogliere i gruppi politici di ispirazione neofascista. Lanciata il 16 dicembre, la campagna «Una firma contro il fascismo» ha già superato le 14mila adesioni.

Certo è che, in questi ultimi mesi, i media sembrano sempre meno interessati agli episodi di violenza razzista e squadrista dell’estrema destra. Anche la parola «neofascismo» o «neofascista» viene usata sempre più raramente, e certo non perché il fenomeno sia in calo. Secondo il «Gazzettino», a Treviso un giovane «vicino agli ambienti di estrema destra» è stato arrestato per lesioni e ingiurie aggravate ai danni di un 18enne marocchino.

Tuttavia oggi non sono certo i gruppi neofascisti e neonazisti a costituire un «pericolo per la democrazia», ma il vero pericolo di fascismo si deve piuttosto alla fascistizzazione degli apparati dello Stato, a una propaganda nazionalista e razzista sempre più aggressiva e manipolatoria, alle controriforme politiche e costituzionali del Governo Renzi dopo le ammonizioni della banca statunitense JP Morgan…

In tempi di crisi economica, l’alleanza inconfessabile tra fascismo e grande capitale si rafforza. Nel 2013 un grande istituto del potere finanziario mondiale come la banca JP Morgan chiedeva di ridimensionare drasticamente l’«eccesso di democrazia» (!) nell’Eurozona: «Dovete liberarvi delle vostre costituzioni sinistroide e antifasciste», scrivevano gli esperti di JP Morgan.

Restano allora attuali le parole che Luigi Fabbri scriveva, proprio a Bologna, nel 1921:

«Però ingaggiare la lotta materiale contro il fascismo, come organismo a sé, non vedendo altro nemico che lui, sarebbe un pessimo affare; sarebbe come tagliare i rami d’una pianta venefica, lasciandone intatto il tronco, come sciogliersi da qualche tentacolo della piovra senza colpirne la testa. Si potrà infliggere così al fascismo qualche sconfitta parziale, si potran seminare tra i fascisti dei lutti; ma ciò non servirà che ad inasprire inutilmente la lotta, e può servire a rafforzare il fascismo, contribuire a farlo diventare un organismo sempre più robusto.

La lotta contro il fascismo non può essere fatta in modo efficace che colpendolo attraverso le istituzioni politiche ed economiche, da cui emana e da cui trae alimento. I rivoluzionari, del resto, che mirano all’abbattimento del Capitalismo e dello Stato, se si lasciassero tirare fuori strada dal fascismo, come un fulmine che si lascia attirare dal parafulmine, e dedicassero le loro forze e si esaurissero nel combattere il solo fascismo, renderebbero un servigio alle istituzioni che pur vorrebbero demolire. Lo Stato capitalistico col babau del fascismo riuscirebbe non solo a difendersi, a viver più tranquillo, ma anche a convincere una parte del proletariato a collaborare con lui, a schierarsi dalla sua parte».

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[BO] Forza Nuova promuove un concerto «identitario» e nazirock a Bologna

A riconferma del crescente attivismo di Forza Nuova a Bologna, ecco che ora i forzanovisti promuovono un concerto nazirock con i «Legittima Offesa» e gli «Hobbit» per il 30 gennaio alle ore 21.

Lo chiamano «rock identitario», ma è solo propaganda nazifascista e razzista sotto l’alibi vile della musica.

Ed è senza dubbio un paradosso istruttivo che queste band di squadristi (vedi qui e qui) si richiamino a una fittizia «identità» comunitaria contrapponendosi frontalmente ai valori condivisi, radicati e largamente sentiti dell’antifascismo e dell’antirazzismo.

Sono «identitari» solo nel senso che amano menare chi non sta nei loro particolarissimi e deliranti schemi mentali. È quello che chiamano «legittima offesa».

È un fatto ad esempio che il leader dei «Legittima Offesa» abbia numerosi precedenti per reati di discriminazione razziale, porto d’armi, fabbricazione di ordigni esplosivi, pestaggi, violenze e minacce.

E magari andranno a suonare nel nuovo spazio dell’ex Consorzio Agrario di Via Mattei che la Procura di Bologna ha gentilmente concesso a un ex pugile di estrema destra per farci «la palestra per sport di combattimento più grande d’Europa»…

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Hitler Renaissance 2016

Nel 2002 il Mein Kampf di Hitler era terzo nelle classifiche dei libri più letti in Turchia proprio quando era stato appena eletto Recep Tayyip Erdoğan, leader del partito della destra islamica AKP.

Ora, per cominciare il 2016 sotto i migliori auspici, il premier Erdoğan ha citato proprio Hitler fra i modelli di presidenzialismo a cui si ispira la sua «politica».

Intanto i media italiani si rallegrano che il Mein Kampf, «scaduti i diritti», adesso possa «tornare in vendita». Per la verità era già in vendita da decenni, in svariate edizioni. E non si capisce perché sprecare carta per un libro che, di per sé, non avrebbe destato alcuna attenzione se non fosse stato accompagnato da montagne di cadaveri…

Poi vi è l’eminente professor Peter Fleischmann dell’Università di Erlangen-Norimberga che ha assodato che Hitler era affetto da criptorchidismo destro, cioè era un gran coglione

È un fatto che da molti anni i gruppi neonazisti o «nazionalisti» cercano di svolgere un indottrinamento coperto ed esoterico rivolto soprattutto ai giovanissimi, ed usano proprio il Mein Kampf di Hitler.

Lo abbiamo visto a Bologna nel 2007 quando i neonazisti hanno cercato di indottrinare giovani della tifoseria del Dall’Ara usando il Mein Kampf e un saggio autoprodotto sulla conformazione del cranio nelle diverse etnie…

Ora e sempre resistenza!

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[BO] Ancora vandalismi neofascisti in Bolognina

Guarda caso, ancora vandalismi – il secondo in pochi giorni, il terzo nel giro di un mese – ai luoghi della memoria della Resistenza in Bolognina! Vedi Repubblica.

E intanto, nella serata del 24 dicembre, un gruppo di una dozzina di persone si è prodotta in cori fascisti inneggiando a Mussolini nel primo pezzo di via Santo Stefano.

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Appello per un 1° marzo contro i confini e la precarizzazione

Se vogliamo opporci a ogni nazionalismo e politica di estrema destra, allora dobbiamo riconoscere che il lavoro migrante riguarda tutti. Se vogliamo combattere l’austerità dobbiamo stabilire forti canali di comunicazione tra tutti coloro che lavorano lungo le stesse catene dello sfruttamento. Ciò di cui abbiamo bisogno è uno sciopero sociale transnazionale.  Leggi l’appello della «Transnational Social Strike Platform» per il primo marzo.

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Estrema destra, jihadismo e «terrorismo»

Svariati commentatori hanno osservato che il «Front National» condivide il medesimo odio dello jihadismo verso la Francia multiculturale e multietnica, e che i loro discorsi hanno evidenti affinità e omologie.

Ma ora sembra che vi sia qualcosa di più di una vaga rassomiglianza. C’è anche il supporto dell’estrema destra francese dietro le stragi che hanno sconvolto Parigi tra l’assalto al giornale satirico «Charlie Hebdo» e gli attentati del 13 novembre? Vedi qui e qui e qui

Si sa: il «terrorismo» è sempre in rapporto con una qualche Ragion di Stato. Lo dice bene Gianfranco Sanguinetti parafrasando la «Digressione sul lavoro produttivo» del IV libro del Capitale:

«Prendiamo il caso della parola «terrorismo», inventata d’altra parte dai Francesi nel 1793. Se noi la consideriamo senza pregiudizi, siamo costretti a denunciare oggi un innegabile paradosso: il terrorismo è calunniato quotidianamente da tutti i beneficiari della cosa stessa, molto più di quanto non sia criticato da quelli che lo subiscono; e in modo ancor più virulento proprio da quegli stessi che lo finanziano, ne approfittano, lo dirigono e lo impongono alle popolazioni che ne sono vittime». Leggi tutto su Effimera.

Vedi anche:
Estrema destra e jihadismo
La strana coppia Hezbollah-CasaPound
Bande di fascisti e golpisti vendono armi all’ISIS

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[BO] L’estrema destra in camuffa

Si sa: le elezioni sono quel triste momento dell’anno in cui, con la scusa della campagna elettorale, i più odiosi partiti e partitini di destra fanno i loro sordidi banchetti xenofobi e securitari nel tentativo di prendere qualche voto e garantire sedie e carriere a figuri senza arte né parte.

Se in altri anni ci tenevano a esibire i loro feticci da nostalgici, adesso sembra che siano convinti di avere un più largo consenso e cercano di travestirsi dietro una maschera pacata di legalità e di civismo.

C’è l’ex leghista Manes Bernardini con «Insieme Bologna».

Ci sono quelli di «Uniti si vince – Bologna nel cuore», fra cui Michele Facci, ex missino e squadrista del FUAN, e oggi rispettabile consigliere comunale del PdL e simpatizzante di CasaPound.

Ci sono quelli di «Fratelli d’Italia» che hanno portato in piazza un presepe gonfiabile e regalavano berretti da Babbo Natale facendo gli auguri per le feste.

C’è Galeazzo Bignami sempre pronto alle «spese pazze» e a fare squadra sottobanco con l’estrema destra locale.

Pare che ci sia lui dietro «Bologna sociale», sedicente gruppo «apartitico», che così veniva descritto da un ex dirigente di CasaPound:

«Bologna sociale […] altro non sarebbe che un raggruppamento di esponenti delle varie sigle di destra della città. Ad animarla, militanti di CasaPound, Forza nuova, di Fiamma tricolore, delusi o non proprio entusiasti di Fratelli d’Italia e anime sparse e orfane dei grandi partiti del recente passato. Obbiettivo: le elezioni amministrative del 2016, ovviamente. Ma non in solitudine, a quanto pare. Infatti […] pare gradiscano la spinta che, per riunire tutti questi percorsi diversi, avrebbe impresso niente meno che Galeazzo Bignami».

Sono quelli che sognano di impiantare a Bologna «la palestra per sport di combattimento più grande d’Europa» e intanto, per camuffarsi meglio, raccolgono giochi e abiti per bambini italiani con lo slogan «Aiutaci a regalare un sorriso ai bambini»…

E tutti quanti a parlare di «identità» quando non hanno mai perso occasione di insultare, mistificare e vandalizzare la memoria collettiva di questa città…

Oggi la destra fascioleghista, il PD come «partito della Nazione» o il M5S come «antipartito della Nazione» sono etichette diverse sullo stesso prodotto tossico e autoritario.

Che il prossimo sindaco di Bologna sia il nullo Merola, o l’acida Borgonzoni, o qualche altro fantoccio dei poteri forti non ci cambia nulla, perché noi lottiamo «Contro ogni fascismo» e oggi solo le lotte sociali, le occupazioni, l’insubordinazione individuale e collettiva possono aprire nuovi spazi di libertà, di solidarietà, di fratellanza.

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[BO] mer 23 dic h.12.30: presidio nel 25esimo anniversario della strage di via Gobetti

MERCOLEDÌ 23 DICEMBRE 2015
ore 12.30 @ PIAZZETTA PASOLINI / ore 14 @ EX FORNACE GALOTTI

23 dicembre 1990: i killer della Uno Bianca uccidono in via Gobetti

Sono passati 25 anni dalla strage al campo nomadi dell’ex Fornace Gallotti, uno degli episodi più truci della Banda dei fratelli Savi. Una delle date meno ricordate della scia di sangue lasciata dagli ex poliziotti. «Resistenze in Cirenaica» propone di ricordare le vittime nei pressi del Cippo all’ex Fornace Galotti. Leggi tutto sul sito di Vag61.

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