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[BO] ven 26 gen h.20: Rojava, una democrazia senza Stato @Vag61

VENERDÌ 26 GENNAIO 2018 alle ore 20 a Vag61, via Paolo Fabbri 110, Bologna:

Rojava. Una democrazia senza Stato
Presentazione e dibattito intorno al libro Rojava: una democrazia senza Stato, a cura di Dilar Dirik, David Levi Strauss, Michael Taussig, Peter Lamborn Wilson, Elèuthera 2017. Qui una recensione.

Iniziativa a cura di Vag61 e Nodo sociale antifascista

– ore 20: cena sociale

– ore 21: dibattito con Paolo “Pachino” (di ritorno dal Rojava) e Daniele Barbieri (redattore del blog labottegadelbarbieri.org)

Rifacendosi al confederalismo democratico elaborato dal leader curdo Abdullah Öcalan, detenuto in un carcere turco dal 1999, la popolazione del Rojava ha iniziato ad autogovernarsi attraverso una rete di assemblee e consigli in cui vengono decisi aspetti cruciali della vita sociale come l’autodifesa militare e l’amministrazione della giustizia. Questa visione non-statale dell’organizzazione sociale, fortemente influenzata dal municipalismo libertario di Murray Bookchin, si rivela rivoluzionaria anche per il contributo fondamentale delle donne, che partendo dalla critica della disparità uomo/donna sono arrivate a identificare nello Stato il principio organizzatore da abbattere.

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Fascismo bibliotecario?

Anche questo Natale decine e decine di migliaia di volumi dell’Università di Bologna resteranno sequestrati e chiusi in container nei sotterranei bui di Via Zamboni. Sul catalogo on-line si legge «Volumi indisponibili per lavori»…

Per quali lavori che durano mesi e anni…? Si è parlato tanto dei «tornelli» della Biblioteca di via Zamboni 36, ma poco della gestione autoritaria e sconsiderata delle biblioteche dell’Università.

Si è parlato sui giornali della «battaglia del 36», ma si è taciuto il fatto che quei «tornelli» erano una prima regalia di 90.000 euro a privati smaniosi, appunto, di lavori e affari

Nel febbraio del 2017, le cariche e le manganellate all’interno della Biblioteca di Discipline Umanistiche in realtà hanno contribuito a coprire il crescente disservizio e disinvestimento rispetto a un istituto come quello della biblioteca pubblica e aperta che fin dalla tarda antichità è stato una conquista di civiltà del mondo mediterraneo.

Ora, per colmo di insulto e di falsificazione, chi ha resistito allo sfascio e all’autoritarismo universitario viene condannato a un anno con pena sospesa per «una forte determinazione a delinquere [cioè a resistere] e un atteggiamento di spregio dell’autorità e delle istituzioni pubbliche».

Si sarebbe potuto credere che un fascismo bibliotecario fosse impossibile, ma le istituzioni bolognesi sono sempre piene di sorprese.

Solidarietà a Sara e Orlando!

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Doppiopesismo di Stato

Tanto per non farci mancare nulla, le spoglie di uno dei più infami e criminali re d’Italia hanno ricevuto il pubblico onore di essere riportate con un volo militare di Stato in un «santuario» italiano. E c’è chi chiede di tumularle al Pantheon…

Intanto, a Bologna un gruppo organizzato di tifosi della Juventus ha potuto effettuare un corteo neofascista sulla Porrettana, al grido di «Me ne frego della galera, camicia nera trionferà!», con braccia tese e ranghi compatti. Il tutto, ovviamente, sotto gli occhi benevoli delle forze dell’ordine, tanto da rendere del tutto pretestuoso e rituale il riferimento alla galera

È il solito doppiopesismo di Stato. Infatti, se si tratta di manifestazioni antifasciste, i tutori dell’ordine mettono subito mano al manganello come si è visto anche di recente a Modena.

Ora e sempre resistenza!

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[MO] Modena è antifascista! Resoconto della giornata di ieri

Centinaia di antifascisti e antirazzisti si sono riuniti ieri al presidio di Porta Bologna determinati a cacciare da Modena i neonazisti calati in città dietro la sigla «Difendi Modena», etichetta inventata per l’occasione dietro cui avrebbero voluto manifestare Forza Nuova, Terra dei Padri e Veneto Fronte Skinheads, protetti e scortati dalla polizia.

Ovviamente, i media mainstream, così ciarlieri se l’antifascismo è quello delle strategie elettorali del PD, hanno mantenuto per giorni un rigido silenzio stampa sia sull’iniziativa neonazista sia sulle contestazioni che si preparavano.

Dal canto suo, la Questura di Modena non solo ha autorizzato la provocazione dei neonazisti, ma non ha voluto permettere agli antifascisti di manifestare in corteo e ha effettuato cariche violente e ripetute per cercare di impedirlo. Uno dei feriti portato in Pronto Soccorso è stato piantonato dalla polizia. Dopo le cariche, le persone fermate dalle forze dell’ordine risultano essere due, una rilasciata con foglio di via.

Ma il corteo, nato a seguito delle cariche, ha attraversato le vie della città passando nei pressi dello Stadio per poi concludersi al parco Novi Sad.

Non passeranno!

Vedi anche Emilia Antifascista, Infoaut, Hobo e ECN Antifa.

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La Morte Nera. Per un antifascismo rivoluzionario

Michel Foucault osservava nel 1977 che «la non analisi del fascismo è uno dei fatti politici importanti di questi ultimi trent’anni». Oggi risulta sempre più evidente che il fascismo non può essere considerato una parentesi eccezionale e isolata nel cammino della civiltà europea, ma un fenomeno ricorrente le cui condizioni di possibilità sono ancora tutte presenti nell’attualità che viviamo. È quindi un’ottima idea quella della rivista «Qui e Ora» che intende fare inchiesta sui fenomeni di fascistizzazione e sui modi con cui contrastarli e combatterli. Riproponiamo qui di seguito l’introduzione.

In questo numero 8 di «Qui e Ora» ci limiteremo ad introdurre quello che sarà un approfondimento sui temi del fascismo e dell’antifascismo che ci proponiamo di sviluppare tramite un lavoro di inchiesta a partire dai prossimi numeri. Ci concentreremo sul fascismo, le sue forme contemporanee ed il suo rinnovato carattere globale, allo scopo di comprendere meglio uno dei fenomeni di cui oggi non sempre si riesce a percepire la portata e la complessità. Continued…

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[Cesena] sab 23 dic h.14: Street Parade Antifa

Sabato 16 dicembre a Cesena si terrà anche un PRESIDIO ANTIFASCISTA alle ore 16.00 in Piazza Giovanni Paolo II con musica, vin brulè, materiale informativo, raccolta di abiti e beni di prima necessità per i braccianti in lotta nel foggiano. Spargi la voce e non mancare!!!

Sabato 23 dicembre per le vie di Cesena si terrà invece una grande STREET PARADE ANTIFA:

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L’Umberto delle Bufale

Tutti gli anni si tiene a Bologna una festa tradizionale di mussulmani pakistani per la nascita di Maometto, che sfilano in periferia con bandiere verdi e invocazioni in urdu. Essendoci ancora in Italia libertà di culto religioso, la cosa non dovrebbe destare troppe perplessità in una società aperta e pluralista…

«Si tratta di una manifestazione più culturale che religiosa e ha avuto numeri importanti, perché ha raccolto fedeli e associati da tutta la regione», ha detto Yassine Lafram, coordinatore delle comunità islamiche nel bolognese.

Quest’anno però la Lega Nord è impegnata in una campagna elettorale che fa della crociata contro l’Islam il suo principale punto di forza. Nel giro di poche settimane, hanno invitato Magdi Allam per dire che non esiste un Islam moderato e che tutti i mussulmani sono più o meno complici del terrorismo… Hanno invitato Alain Eman secondo cui l’Islam è come la mafia… Hanno invitato Luca Donadel secondo cui l’Islam è come il Nazismo

Subito il leghista Umberto Bosco ha ricondotto quel corteo al pericolo del terrorismo immaginando un rapporto con il partito conservatore islamista Jamaat el Islami. Forza Nuova, sempre poco informata in fatto di geografia, ha dichiarato che Bologna ormai è diventata una «piccola Kabul». Lucia Borgonzoni ha deplorato «la Bologna islamica del Pd». E via bufaleggiando

Intanto Bosco, Borgonzoni, padani, identitari e neofascisti facevano girare su facebook un video del corteo e nei commenti, oltre al solito razzismo, c’è tanta gente che parla di prendere le armi contro l’invasione

Ma chi è Umberto Bosco? È forse solo un Don Chisciotte razzista impazzito leggendo i libretti che «La Padania» ha dato in omaggio per vent’anni come la Sintesi di dottrina della razza di Julius Evola? È un cavaliere nero che sogna le Crociate e scambia dei mulini a vento per malvagi giganti? Oppure è solo invidioso perché tutte quelle bandiere verdi gli hanno ricordato quanti pochi bolognesi siano disposti a sventolare il fazzoletto verde della Lega?

A noi Umberto Bosco pare solo un mediocrissimo politicante furbo e cavilloso, che aspira a una piccola notorietà e a una piccola carriera e, per riuscirvi, è disposto a lanciare allarmismi infondati e a fomentare paure e razzismo. Del resto, il posto del becero provocatore era vacante, dopo che Enzo Raisi, Manes e Galeazzo hanno perso tutto il loro smalto…

Noi non sappiamo nulla di religioni se non che sono l’oppio dei popoli. Non ci piace né Dio né lo Stato. E al limite ci piacciono le droghe leggere. Siamo per una critica laica a tutte le religioni e siamo al fianco dei movimenti libertari arabi e mussulmani che lottano contro l’autoritarismo politico, l’oscurantismo religioso, l’oppressione della donna e il disprezzo della libertà.

Ma i leghisti bolognesi, che parlano tanto di religione islamica con una sicumera da teologi, perché non invitano alle loro conferenze di disinformazione razzista senza mai uno straccio di contraddittorio anche qualche rappresentante della comunità islamica? Certo gli farà piacere sapere quanto sono cattivi…

Eia eia alla larga!

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[BO] gio 14 dic h.20 a Xm24: Tutte e tutti a Modena contro l’invasione fascista!

Stasera, alle h. 20, si terrà a Xm24 un’assemblea in preparazione della manifestazione antifascista di Modena contro la parata nazionale di neofascisti e neonazisti prevista per il 15 dicembre. Tutte e tutti a Modena contro l’invasione fascista!

A gennaio sarà ormai un anno che nella vicina città di Modena e aperto il circolo «La terra dei padri», una fogna in cui camicie di varie tonalità nere stanno covando e promuovendo idee a vario stampo ma sempre xenofobe, razziste, e biecamente e semplicemente fasciste. Lo scorso vento di primavera ha fatto sì che questo covo di squadristi bruciasse per autocombustione spontanea negli ultimi giorni di maggio, in un ardente e passionale fiamma di liberazione.

Ora questi stessi fascisti hanno promosso nella giornata di venerdì 15 dicembre una chiamata nazionale per calpestare nuovamente e infangare la terra della città di Modena, e per provare a ridare ossigeno e vita a quel circolo, «La terra dei padri», che propaga odio e intolleranza.

Ma noi crediamo, e lo ripetiamo per l’ennesima volta, noi crediamo che il fascismo non sia un’opinione, ma un pensiero che fomenta violenza, intolleranza, integralismo, razzismo e oppressione dell’altro, qualsiasi altro. In nessun modo riteniamo che sia una forma di pensiero con la quale confrontarci democraticamente: questo perché non ci siamo abbandonati a nessuna rilettura storica edulcorata né ci siamo ingannati dei nuovi abiti da bravi ragazzi che indossano da almeno una decina d’anni.

Per questo venerdì saremo a Modena, assieme e accanto a tutte/i coloro che non vogliono lasciare il fascismo dilagare per le strade delle nostre città. E per questo invitiamo tutte/i le sincere/i antifasciste/i a venire venerdì a Modena per non lasciare al fascismo un centimetro in più di terreno per esprimersi. Per resistere ancora.

Ma l’antifascismo come lo crediamo noi, non è una semplice bandiera da sventolare quando fa comodo in campagna elettorale, svegliandosi dopo anni di connivente sonnolenza. Antifascismo è sempre e comunque un antifascismo nelle pratiche, che si agisce ogni giorno, quotidianamente. Rispondendo ai commenti razzisti che si sentono al bar, e opponendosi alla sfilata nera (come le loro camicie) con la quale stanno minacciando la città di Modena. Ogni giorno solidali con chiunque sia colpita/o dalla loro arrogante violenza che ci opprime tutte/i. In nessuna città e in nessun luogo dovrebbero avere pace luoghi che promuovono idee e pensieri di violenza contro i deboli, oppressione, razzismo ed avversione ad una qualsiasi idea di libertà ed eguaglianza.

Ci vediamo giovedì 14 dicembre h.20 in Xm24 per capire insieme come andare a Modena.

No pasaràn.

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Una tenebra mediocre e devastante

Ora, dopo decenni di reticenze e di eufemismi, i media borghesi scoprono tutt’a un tratto che esistono gruppi neofascisti e neonazisti, che sono organizzati su più livelli operativi, che sono capaci di violenze squadriste e operano normalmente negando quello che fanno. Un Ku Kux Klan de’ noantri:

«C’è una sorta di doppio livello. Gruppi allargati di duecento attivisti – spesso semplici cittadini – e “nuclei” operativi di 30 o 40 unità. Si organizzano con chat su WhatsApp, girano nelle strade del Sud Pontino, tra Formia e Minturno, al confine tra il Lazio e la Campania. Fermano persone, annotano targhe, fotografano i “sospettati”, facendo girare le immagini sugli smartphone. Non amano usare pubblicamente la parola ronde, preferiscono parlare di “passeggiate per contrastare i furti”. Ma tutto finisce per diventare una caccia agli stranieri».

Per decenni li hanno vezzeggiati e blanditi come gruppi di «bravi ragazzi» eredi di quelli che per il centrosinistra erano i «ragazzi di Salò»

Adesso invece quegli stessi media che, fino a ieri, hanno sempre travestito aggressioni e omicidi neofascisti con lo stereotipo qualunquista della «rissa fra balordi» – tanto che quasi nessuno ricorda più le decine di persone che ci hanno perso la vita o la salute, – paventano il pericolo fascista e sventolano la bandiera dell’antifascismo per fini in gran parte elettorali. A Milano, il sindaco Sala ha richiamato persino la possibilità dell’antifascismo militante

Intanto, dall’altra parte i neofascisti hanno avuto ordine di astenersi dalle aggressioni fino alle elezioni per non turbare l’immagine pubblica della «destra moderata» che li protegge e li sostiene.

E in tal modo i neofascisti imparano a provocare nel modo più mediaticamente efficace e ottengono larga visibilità per la loro propaganda.

È un gioco pericoloso come osserva Infoaut cogliendo bene il problema:

«La stampa di questo paese, gli eredi della sinistra comunista italiana e l’intero quadro della compatibilità istituzionale hanno in questi tempi recenti consegnato un’agibilità inedita ai fascisti. Non piangono ora sul latte versato questi soggetti, non si stanno leccando le ferite. Continuano a sviluppare lo stesso copione per il fine della stabilità complessiva. C’è un gioco di propaganda elettorale in cui cercano adesso, disperatamente, di rappresentarsi per una fetta esigua di paese colto – quello votante, in fin dei conti – come argine (a parole!) contro il montare di una presunta marea nera.

Ma non è un gioco. Scherzano col fuoco gli interpreti di questa testimonianza farsesca e contemporanea di antifascismo. Pompano in prima pagina quattro stronzi con due torce e la maschera bianca o quegli altri a Como con la testa rasata (ma nessun tricologo democratico assegnerebbe allora su questo criterio la patente di antifascismo a Minniti!) sottovalutando l’importanza di un mondo che danno già per perso: quello che ignora il firmamento dei valori imposti dall’alto. Credono di non dover nulla a quanti hanno fatto una necessità della diserzione dai valori dominanti siano questi pure i valori della democrazia, dell’antifascismo, della libertà etc. etc. e Bla bla bla… per non farsi fottere.

È qui che ci si deve muovere. I nomi nuovi, per quello che siamo sempre stati, sapremo trovarli. L’importante è non perdere la cognizione della nostra parte. Ciò contro cui però subito bisogna schierarsi è questa operazione che regala ai fascisti una rappresentazione (falsa) di incompatibilità anti-sistemica, di critica e di capacità di scandalizzare… Per combattere i fascisti bisogna cominciare dall’essere contro questo “anti-fascismo”».

Noi però non crediamo ai nuovi nomi, perché la battaglia è sempre la stessa e dobbiamo solo riprendere in mano tutte le nostre parole d’ordine e tutte le nostre pratiche di lotta sociale.

Non siamo nel futuro. Siamo ancora nell’Ottocento autoritario, razzista, guerrafondaio e colonialista che traveste lo sfruttamento e l’orrore da liberalismo, civiltà e cultura. Siamo nel cuore della tenebra, una tenebra mediocre e devastante.

Vedi anche:
Insidie dell’antifascismo legalitario
L’antifa-washing del PD è disgustoso e pericoloso
Risposta di un amministratore del PD all’Assemblea Antifascista Permanente nel 2009

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[Forlì] dom 10 dic h.16: presidio antifascista

Dopo le bastonate di Forza Nuova a Forlì durante un mercatino di Natale, domenica 10 dicembre vi sarà un presidio antifascista in Piazza Saffi. Riceviamo e condividiamo il comunicato d’indizione.

Oggi pomeriggio, 8 Dicembre, una trentina di antifascisti si sono spontaneamente trovati in Piazzetta della Misura, a Forlì, per ribadire la propria contrarietà alla presenza, nella stessa piazza, del partito neofascista Forza Nuova. Dopo circa un’ora e mezza di presenza oltremodo tranquilla (in una piazzetta interamente occupata da un affollatissimo mercatino di Natale) una dozzina di fascisti, quasi tutti dal riminese, sbucati da una via laterale ha caricato i presenti armati di mazze e di torce.

La piccola folla, totalmente colta di sorpresa e per di più composta anche da chi era totalmente ignaro dei motivi dell’assembramento, ha sbandato, arretrando di una decina di metri. Un passante è caduto ferendosi al volto. Un esponente della FIOM ha ricevuto una lieve bastonata senza riportare conseguenze.

La polizia presente si è dimostrata come al solito molto timida nei confronti dei fascisti, che hanno protratto la loro presenza in piazza armati di mazze.

L’escalation della violenza fascista e quali risposte dare alla stessa non sono argomento da risolvere in poche battute attraverso un comunicato. Meglio vedersi. Subito.

PRESIDIO ANTIFASCISTA, DOMENICA 10 DICEMBRE, IN PIAZZA SAFFI A FORLÌ, ALLE ORE 16.

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